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mercoledì, Maggio 1, 2024
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UIL FPL. Governo personale, organizzazione e qualità del lavoro gravano sui dipendenti dell’AUSL Romagna.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota della UIL FPL. Governo personale, organizzazione e qualità del lavoro gravano sui dipendenti dell’AUSL Romagna.

Carissimo Direttore,

come tristemente noto il settore sanitario vive da troppo tempo uno status di sofferenza che fatica a trovare delle soluzioni che possano garantire risposte ai tantissimi professionisti che ne fanno parte.

Sempre più operatori si dimettono infatti dal proprio rapporto di lavoro decidendo di lasciare un settore come quello della sanità pubblica per trovare un nuovo impiego e migliori risposte altrove. Un fenomeno che la dice lunga sulla qualità del lavoro in sanità e che incide fortemente su una situazione che già di per sé è stata penalizzata da anni di contrazione della spesa che, al di là dell’emergenza pandemica, hanno pesato sul reclutamento di personale.

In AUSL della Romagna, ad esempio, spostamenti da un servizio all’altro, o addirittura da una Provincia all’altra, precariato, turni di lavoro costantemente modificati nonostante un CCNL che stabilisce come questi debbano essere definiti entro il 20 di ogni mese e attese nella sostituzione di lunghe assenze, ricadono negativamente sul personale dipendente chiamato a mettere in subordine la propria vita personale alle esigenze organizzative del datore di lavoro così come ricadono su chi nei singoli servizi è chiamato a gestire il lavoro con mezzi a disposizione insufficienti.

Fattori che trascurando peraltro un adeguato recupero psico – fisico, costituiscono un’oggettiva condizione di stress per l’organismo, che può avere significative ripercussioni sulle condizioni di salute dei dipendenti e peggiorare di conseguenza, nonostante la dedizione e la professionalità degli operatori, la qualità di assistenza erogata.

Il tutto contornato anche dalla pianificazione per i prossimi mesi di pronte disponibilità (che equivalgono a maggiore lavoro e che rischiano di tramutarsi in un vero e proprio boomerang per il personale dipendente) finalizzate alla copertura delle assenze improvvise.

Prima di ogni pronta disponibilità bisogna risolvere il problema alla radice sostituendo maternità, pensionamenti, mobilità, trasferimenti e lunghe assenze. Altrimenti ogni disposizione, finalizzata alla gestione e all’organizzazione dei servizi, rappresenta un maggiore carico di lavoro e una ridotta possibilità da parte del personale dipendente di usufruire di istituti contrattuali quali ferie e permessi.

Tuttavia, pur apprezzando, ad esempio, la dichiarazione di impegno della direzione generale sui continui atti di violenza subiti dal personale sanitario, ci aspettiamo altrettanta attenzione alla gestione delle risorse umane affinché si possa contenere il fenomeno delle dimissioni o degli anticipati pensionamenti. Riteniamo infatti che vada garantito un miglior governo del personale e una migliore qualità del lavoro in un contesto dove la deroga sembra essere diventata ormai la regola mentre nei fatti la vita delle persone non può e non deve essere in subordine alle problematiche organizzative aziendali.

Bisogna poi considerare che oltre ai lunghissimi tempi di sostituzione delle assenze, come quelle per gravidanza, che vanno a gravare sulle spalle dei lavoratori che, loro malgrado, sono costretti ad assumersi l’onere delle attività dei colleghi non sostituiti, si aggiunge anche la beffa delle ricollocazioni indiscriminate delle lavoratrici madri effettuate attraverso una valutazione miope ai limiti del buon senso, esponendo sia le madri che i figli a gravi rischi di salute. Il passato sembra infatti non aver insegnato nulla, solo pochi mesi fa eravamo in piena pandemia, oggi il covid sta rialzando la testa, malgrado ciò, sembra che si ignori anche l’evidenza. Questa grave situazione è stata peraltro più volte segnalata anche dai lavoratori responsabili della sicurezza (RLS).

È illogico continuare a sostenere che il settore della sanità è penalizzato rispetto ad altri settori se poi nelle singole realtà aziendali non si fa nulla per costruire qualcosa di sostenibile. Arrampicarsi sugli specchi, cercando sempre una giustificazione, rappresenta ormai un paradosso non più tollerabile e che deve essere cambiato. Le situazioni che non vanno sono ormai troppe e diffuse a tal punto che diventa difficile anche circostanziare ma che al contempo siamo pronti a denunciare. Eppure, in diverse occasioni basterebbe non solo un pizzico di attenzione ma un po’ di sano buonsenso.

UIL FPL – Segreterie Territoriali di Cesena – Forlì – Ravenna – Rimini

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