La FIALS lancia le sue proposte per riformare la sanità italiana dal basso, ovvero partendo dalle professioni sanitarie e da quelle socio-sanitarie. Prende il via a Riccione il Consiglio Nazionale del sindacato diretto da Giuseppe Carbone. In esclusiva la sua relazione.
Importante evento convegnistico odierno in quel di Riccione organizzato dalla segretaria nazionale FIALS: “La sanità che divora e appassiona”. Previsti interventi di Carbone, Mangiacavalli, Beux, Quaglia, Rucco, Sileri e Venturi.
La Segreteria Nazionale FIALS organizza il giorno 5 ottobre 2019 presso l’Hotel Mediterraneo di Riccione, a partire dalle ore 09,00 il Convegno dal titolo: “Sanità: quel microcosmo che ci appassiona e ci divora”.
Nell’ambito della prevista Tavola Rotonda si sta discutendo di regionalismo differenziato e dei suoi effetti sul Servizio Sanitario Nazionale, del nuovo Patto per la Salute 2019/2021, delle carenze di personale e delle risorse da impegnare per la valorizzazione dei dipendenti, dei rinnovi contrattuali del comparto sanità, dello sviluppo professionale e dei nuovi modelli organizzativi dei professionisti sanitari, del nuovo sistema delle relazioni sindacali e gli obiettivi per la nuova classificazione dei dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, nonché dell’enunciazione dei principi ed obiettivi della FIALS Nazionale.
Molto apprezzati gli interventi di:
- Sergio VENTURI – (Presidente del Comitato di Settore Regioni Sanità in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni);
- Barbara MANGIACAVALLI – (Presidente Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche);
- Francesco QUAGLIA – (Componente ARaN in rappresentanza delle Regioni);
- Alessandro BEUX – (Presidente Federazione Nazionale Ordini T.S.R.M. e P.S.T.R.P.);
- Gianfranco RUCCO – (Direttore ARaN e Parte Pubblica per i rinnovi dei CCNL del Comparto Sanità);
- Giuseppe CARBONE (nella foto) – (Segretario Generale della FIALS);
- Pierpaolo Sileri, vice-ministro della Salute.
L’intervento di Giuseppe Carbone.
“Al giorno d’oggi, si sente spesso dire che è fondamentale trovare il proprio posto, il lavoro giusto per noi, quello che siamo chiamati a fare. In una parola: la nostra passione. Rincorrere la propria passione non è sempre una strada in discesa, ma anzi richiede spesso scelte difficili e sacrifici – Sentire la passione dipende dalla presenza di tre fattori: fare qualcosa per cui si é portati, sentirsi apprezzati dagli altri e credere che il proprio lavoro, se fatto in un certo modo, possa migliorare la vita di altre persone. Questi tre fattori sono insiti in tutti i professionisti della salute, difficile pensare che uno possa scegliere di fare il medico, l’infermiere, il fisioterapista, il tecnico sanitario, l’assistente sociale, l’Operatore Socio Sanitario, ecc., se non appassionato del proprio lavoro, o meglio difficile immaginare che non l’abbia mai avuta neppure in origine”.