Infermieri e OSS si dimettono in blocco: Azienda costretta a patteggiare. In Piemonte l’unione fa la forza.
Infermieri e OSS si dimettono in blocco e l’Azienda cede.
Quanto successo in Piemonte potrà fare scuola o forse sarà presto dimenticato. Fatto sta che una struttura privata è stata messa in ginocchio ed è stata costretta ad assumere tre lavoratori nuovi (un infermiere e due operatori) piuttosto che doverne ricercare quindici tutti insieme.
Pubblichiamo il messaggio dei lavoratori della struttura, che ci hanno contattato appositamente per divulgare la notizia.
“Gentilissimi, complimentandoci con voi per lo spazio che date ai bistrattati professionisti della salute, vi raggiungiamo per divulgare quanto successo a noi lavoratori della RSA S* A* di V*.
Da ormai oltre 18 mesi eravamo in condizioni di lavoro insostenibili, con 5 infermieri e 10 oss a dover coprire sei turni lavorativi. Un’assenza di qualsiasi genere (anche le ferie estive, ad esempio) comportava doppi turni per tutti e alcuni di noi sono anche dovuti stare a casa per positività al covid.
Siamo arrivati così tanto allo stremo che dopo cento tentativi di dialogo abbiamo deciso di rassegnare le dimissioni in blocco.
L’Azienda ha capito che la corda si stava spezzando del tutto ed ha acconsentito ad assumere una infermiera e due oss. Hanno capito che ricostruire completamente il gruppo di lavoro da zero sarebbe stato dispendioso e complesso. E alla fine hanno ceduto all’unica cosa che chiedevamo da tempo.
La nostra mossa è stata disperata ma abbiamo vinto e riconosciuto la buona volontà, quindi abbiamo ritirato le dimissioni.
Non vogliamo dire che sia l’unica mossa vincente o che sia per forza efficace. La nostra struttura non è facilissima da raggiungere e probabilmente fossimo stati a Torino o in una città ci avrebbero salutato tutti.
Abbiamo avuto fortuna. Ma tant’è.
Grazie per lo spazio che ci dedicherete”.
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