Emergenza Coronavirus. Il premier Giuseppe Conte apre agli spostamenti tra Regioni, ma avvisa i Governatori: “de ci saranno nuovi casi di contagio si richiude tutto di nuovo”.
“C’è stata una portentosa collaborazione tra istituzioni”. Lo ha detto, a quanto apprende l’Adnkronos, il premier Giuseppe Conte esprimendo la soddisfazione per l’interlocuzione con le Regioni sulle riaperture.
A quantoè stato il primo ministro Conte a sbloccare l’impasse tra Regioni -divise tra chi chiedeva linee guida territoriali e chi invece confidava in un format unitario, uguale da un estremo all’altro del Paese- invitando le Regioni a proporre un testo unico e valido per tutte, senza distinzioni. In questo modo, ragionano infatti fonti di governo, l’esecutivo potrà recepire un unico testo validato e conforme alle linee guida previste dal governo per il secondo step della fase due di uscita dal lockdown.
Se la situazione sfuggisse di mano, e i contagi dovessero tornare a salire in alcune aree del Paese, il governo “interverrà subito con misure restrittive” a cui le Regioni non potranno opporsi. Libere di allentare la stretta, dunque, se i contagi dovessero scendere, ma altrimenti il governo non resterà a guardare.
Dal 3 giugno, in pratica, si apre uno spiraglio per gli spostamenti da una regione all’altra, ma solo “in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico”. Se ci saranno nuovi contagi il Governo e lo Stato interverranno direttamente per bloccare di nuovo tutto e scavalcheranno le Regioni, che non avranno potere decisionale.