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Careggi, trasferimento Trauma Ortopedico fa insorgere i sindacati. La denuncia di Nursind, Fials, Nursing Up, Cobas, Usi, USB, CUB.

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Careggi, trasferimento Trauma Ortopedico fa insorgere i sindacati. La denuncia di Nursind, Fials, Nursing Up, Cobas, Usi, USB, CUB.

La Direzione dell’Azienda Ospedaliera Careggi ha deciso il trasferimento del Trauma Ortopedico, attualmente allocato al CTO, verso la nuova ala “F”  nel padiglione 12, Deas.

Le nostre organizzazioni sindacali unite in questo comunicato stampa denunciano che:

Questo trasferimento, avverrà il 2 Maggio p.v. in una condizione di insicurezza, causata della cronica carenza di personale e dalla impossibilità conseguente di garantire una adeguata qualità nell’assistenza,

  • Di un reparto, più o meno con lo stesso personale, se ne fanno due, rendendo incerta così l’operatività sia di quanto resta al CTO che del nuovo reparto al padiglione 12.

Il trasferimento previsto degli altri reparti del CTO come la neuro-chirurgia, la rianimazione e la sub, le nuove sale ecc. rimane negli auspici, perché in un ospedale non basta avere le strutture logistiche, le apparecchiature, i presidi, ecc., senza lavoratori NIENTE è POSSIBILE!!!

Il nuovo settore “F” del padiglione 12, poteva rappresentare un incremento sia quantitativo che qualitativo delle prestazioni rivolte ai cittadini, cosa tanto necessaria, invece non trova una giusta valorizzazione:

– La degenza del trauma con 35 posti letto con tre infermieri e un solo OSS nel turno notturno a gestire politraumi, trazioni, fratture di bacino oltre ai ricoveri di arto superiore e inferiore H 24.

– La radiologia è già oberata di lavoro e sotto organico, infatti fanno spesso ricorso all attività aggiuntiva, , saranno gestite  a ISORISORSE  circa 250 visite diagnostiche, in più rispetto a oggi,

– SI preannunciano tempi di attesa intraoperatori lunghissimi anche per la fornitura dello strumentario chirurgico occorrente, che rimane al CTO

-Per le future  richieste di prestazioni dal reparto trauma e dalla sala  dovranno fare riferimento al personale del deas per garantire il supporto alle degenze degli ambulatori del CTO, con importanti ricadute sulle dinamiche ed i tempi di attesa del pronto soccorso ortopedico.

– a tutt’oggi c’è una mancanza di direttive aziendali nell’applicazione del percorso Covid nel comparto operatorio B Deas, si prevede la sottrazione delle sale adibite agli interventi a pazienti infetti da Covid, per dedicarle al nuovo progetto di traumatologia

Questa situazione del trauma ortopedico risulta emblematica di una condizione generale di difficoltà di un’azienda che dovrebbe rappresentare il top della sanità toscana e invece, con scarse e male impiegate risorse, arranca e si arrabatta.

senza risorse umane  il nuovo reparto rischia di trasformarsi in una “cattedrale nel deserto”, un vuoto involucro di niente.

Invece di assunzioni a tempo indeterminato si moltiplicano rapporti precari di lavoro a somministrazione (interinali), si riscontra un peggioramento delle condizioni di lavoro, quindi di riflesso dell’assistenza, e una labilità delle tutele previste per i lavoratori dal CCNL.

Si assiste, ad esempio, al blocco sostanziale delle mobilità per il personale, a difficoltà ad avere permessi per esigenze familiari e personali, c’è la sostanziale imposizione di prestazioni lavorative oltre l’orario ordinario, un uso spesso disinvolto della pronta disponibilità, un ostruzionismo nella concessione di ferie o liberi e ad usufruire del recupero delle ore svolte in eccedenza, c’è la richiesta continua di rientri ecc.

La carenza di personale e la diminuzione della disponibilità di posti letto portano anche altri effetti nefasti, basti pensare ai tempi della permanenza degli utenti  al Deas, quando, spesso, non ci sono posti letto disponibili il paziente rimane parcheggiato a giornate, in pronto soccorso, o in osservazione breve,

i malati hanno tempi di attesa di trasferimento nei reparti inaccettabili

Capita altresì che a causa della mancanza di posti letto, addirittura vengono occupati posti di elettiva, determinando così il rinvio di interventi programmati in sale dove lo sforamento orario è diventato la normalità.

Abbiamo contestato questa situazione con il risultato di trovarsi di fronte una direzione aziendale sempre più aggressiva che attua condotte arroganti e antisindacali.

Recente il grave episodio di convocazione solo dei sindacati firmatari del CCNL escludendo la RSU che è il vero soggetto trattante così come la interruzione d’imperio di un incontro sindacale online con la RSU, voluto dalla Direzione.

I sottoscritti sindacati contestano le scelte e il comportamento della direzione aziendale, pretendono nuove assunzioni un rafforzamento effettivo della sanità pubblica.

Sappiamo che il  ritrovarsi in queste condizioni disastrose è dovuto un deficit di milioni  di euro nel bilancio regionale  ma chiediamo che siano comunque garantiti  i diritti delle persone  sia degli utenti che dei dipendenti i quali  sono già provati da questi ultimi anni di pandemia e sono stanchi di lavorare in queste condizioni

USB – USI – NURSIND – FIALS – NURSING UP – COBAS SUR – CUB.

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