La crisi degli infermieri in Italia sta diventando sempre più critica. Molte responsabilità, poche gratificazioni e scarse prospettive di carriera stanno spingendo un numero crescente di infermieri a lasciare gli ospedali italiani.
Secondo recenti dati, circa 21.000 infermieri hanno intenzione di abbandonare il loro posto di lavoro, mentre altri 21.000 hanno già presentato dimissioni volontarie negli ultimi tre anni. Inoltre, 18.000 infermieri hanno scelto di lavorare all’estero, e si prevede che entro il 2027 altri 21.000 andranno in pensione.
Le Cause della Fuga.
Marco Rotondi, presidente dell’Istituto europeo di neurosistemica e fondatore del Centro “Rusan”, ha lanciato l’allarme durante il Congresso nazionale dei coordinatori delle professioni infermieristiche. Secondo Rotondi, la mancanza di gratificazione professionale sta portando molti infermieri a adottare un atteggiamento chiamato “quiet quitting”, ovvero svolgere solo il lavoro strettamente necessario, senza impegno o entusiasmo.
La Situazione in Liguria.
Carmelo Gagliano, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Genova, ha sottolineato che la situazione è particolarmente grave in Liguria, dove mancano 2.000 infermieri. Nonostante un aumento dei posti universitari per il corso di Infermieristica, che sono passati da 300 a 440 in sei anni, il numero di iscritti rimane insufficiente.
La Fuga all’Estero.
Uno dei motivi principali che spinge i giovani infermieri a cercare opportunità all’estero è il desiderio di un maggior riconoscimento del valore sociale della loro professione, più che motivazioni economiche.
Occorre reagire.
La carenza di infermieri in Italia sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, sia pubblico che privato. Le elevate condizioni di stress e le scarse gratificazioni economiche e professionali sono tra le principali cause della fuga degli infermieri. È urgente adottare misure concrete per affrontare questa crisi e garantire un futuro sostenibile per il sistema sanitario italiano.
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