Infermieri e OSS fuggono dalle corsie: numeri e motivazioni di chi cambia lavoro. Barista, Operaio, Commerciante: ogni nuovo mestiere è buono per dismettere la casacca.
Infermieri e OSS fuggono dalle corsie e lo fanno ormai da alcuni anni.
Il trend però sembra peggiorato, sopratutto da dopo la fine della parte più cruenta della pandemia.
Il rinnovo di contratto per gli “eroi” ha sicuramente generato scontento e delusione ma fra le motivazioni non va certo dimenticata l’escalation di casi di aggressioni e violenze verso il personale sanitario.
Oltre a questi due colossi motivazionali, moltissimi infermieri e oss che abbiamo potuto intervistare negli ultimi anni hanno puntato il dito contro il sistema, definito più volte come poco incentivante e poco premiante.
Nessuna novità insomma, tranne forse una.
Analizzando i dati forniti da alcune indagini assieme a resoconti di grandi aziende italiane pubbliche e private si è finalmente giunti ad un dato di proiezione accurato. Su cosa? Sui numeri di quanti ogni anno cambiano lavoro.
Secondo le stime, circa 82 infermieri e oss (con circa il 65% degli infermieri sul totale) cambia lavoro OGNI MESE.
Una cifra importante, che attesta a circa 1000 l’anno il numero di casacche dismesse, forse per sempre.
Impossibile invece stabilire quali siano i mestieri scelti con più facilità. Nel corso di questi anni abbiamo però incontrato ex colleghi che avevano preferito qualsiasi tipo di lavoro. Chi barista, chi operaio, chi contadino e chi ha deciso di aprire una realtà propria.
Un salasso per il nostro sistema sanitario, al quale per ora sembra non ci sia possibilità di trovare soluzioni efficaci.
