Un bollettino quasi quotidiano di insulti, minacce e aggressioni. Negli ospedali di Monza e Brianza, il personale infermieristico si scontra con una realtà allarmante: almeno 30 aggressioni fisiche subite nel 2023, a cui si aggiunge un’innumerevole quantità di aggressioni verbali.
“Corsia e pronto soccorso come campi di guerra”, denuncia il sindacato NurSind, che ha organizzato un corso di autodifesa per gli infermieri all’ospedale San Gerardo di Monza. Un’iniziativa nata per fare fronte a una situazione insostenibile, con operatori sanitari costantemente esposti a insulti, minacce e violenze.
“Le aggressioni verbali sono ormai quotidiane – spiega Donato Cosi, segretario territoriale NurSind – soprattutto al triage e in pronto soccorso. Ma spesso non vengono neppure denunciate, per stanchezza e frustrazione”.
Le aggressioni fisiche, seppur inferiori di numero, restano comunque gravi. Nel 2023 se ne contano almeno una trentina, a danno soprattutto di infermiere.
Corso di autodifesa per imparare a difendersi. Il corso organizzato dal NurSind ha visto la partecipazione di oltre 100 infermieri, che hanno appreso tecniche di autodifesa sia fisiche che verbali. Un’occasione per confrontarsi e trovare supporto in una situazione difficile.
“Guantoni in Rosa”: il progetto di Alessio Martino. Oltre alle tecniche di difesa, il campione di muay thai Alessio Martino ha presentato il suo progetto “Guantoni in Rosa”, nato per contrastare la violenza domestica e aiutare le donne a ritrovare autostima e sicurezza.
Un problema complesso con soluzioni ancora da trovare. La situazione negli ospedali di Monza e Brianza rispecchia una realtà diffusa a livello nazionale. Un problema complesso che richiede soluzioni concrete, per tutelare la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari.
Oltre alla formazione e al supporto psicologico, è necessario intervenire sulla sensibilizzazione del pubblico e sulla gestione dei flussi di pazienti negli ospedali, per ridurre le tensioni e prevenire le aggressioni.
Solo con un impegno congiunto di istituzioni, operatori sanitari e cittadini si potrà costruire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti.
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