Infermiera neoassunta risponde alla collega veneta che ha definito i neoassunti “un peso”: Siamo una risorsa ma voi specialisti dovrete essere bravi a investire su di noi.
Il commento di una infermiera veneta che definiva i neoassunti sul fronte Covid come “un peso” ha sollevato molto dibattito, al netto delle argomentazioni incivili di qualcuno.
Tra le tante lettere che abbiamo ricevuto, pubblichiamo quella di una giovane infermiera neoassunta che ha voluto contraddire così la collega.
Gentile Redazione
vi scrivo in risposta alla collega R.C. della lettera di ieri sera e anche se non so se lei leggerà, spero lo faranno molti infermieri specialisti della terapia intensiva e anche molti neoassunti.
Ho preso servizio a inizio marzo presso uno degli ospedali che ora sono famosi per l’enorme lavoro sul Coronavirus, rispondendo ad una chiamata pubblica.
Sapevo cosa stavo andando a fare e sapevo che non ero in grado di sostenerlo appieno. Ho trovato però colleghi fantastici, altri meno, e pure qualcuno restìo e sapete una cosa? Sto imparando da tutti loro.
Nel tempo libero, quel poco in cui non dormo distrutta, studio un manuale che mi ha prestato un rianimatore gentilissimo.
Ho fatto e sto facendo i miei errori, qualche piccola dimenticanza. Ma è un lavoro complesso. Dicono che ci vuol un anno di affiancamento. Ma un anno non lo abbiamo.
I colleghi di area critica si sentono tanto bravi e lo sono. Dovranno essere ancora più bravi a insegnarci in fretta perchè l’Italia ne ha bisogno. Poi finita l’emergenza saremo tutti ridestinati, se diamo così noia.
Ma adesso la battaglia è unica e dobbiamo essere tutti in grado di lavorare nel più breve tempo possibile.
Non siamo un peso ma una risorsa che dimostrerà il suo vero valore se gli infermieri specialisti sapranno essere duri ma accoglienti, se sapranno investire su di noi poveri neoassunti.
Grazie.
Valeria.