La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha dichiarato irricevibile il ricorso di un’infermiera italiana contro l’obbligo di vaccinazione anti-Covid-19.
Nel caso in esame, l’infermiera, che non si era vaccinata contro il Covid-19 nonostante l’obbligo previsto dalla legge italiana, era stata sospesa dal lavoro senza retribuzione. La donna aveva chiesto al Tribunale di Padova di essere riammessa in servizio presso l’ospedale sostenendo sia la contrarietà dell’articolo 4 del D.L. n. 44/2021 alla Costituzione e alla normativa Ue sia di aver conseguito, nel frattempo, l’immunità in via naturale, avendo contratto la SARS-CoV-2.
La CGUE ha dichiarato il ricorso irricevibile perché non ricade nell’ambito di applicazione del Regolamento (UE) 2021/953, il quale disciplina un quadro per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati digitali COVID-19 ai vaccinati e ai guariti.
La Corte ha infatti affermato che il Regolamento non riguarda le disposizioni nazionali che prevedono l’obbligo di vaccinazione anti-Covid-19 per determinate categorie di persone, come gli operatori sanitari.
La sentenza della CGUE conferma la validità dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid-19 per gli operatori sanitari in Italia.
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