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In Veneto è crollo delle iscrizioni ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Nursind: “corriamo ai ripari subito”.

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Infermieri, in Veneto 26% dei posti nelle Università restano scoperti. Nursind: “Quadro decisamente drammatico”.

Il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, ha commentato i dati sulle iscrizioni agli atenei per le professioni sanitarie, che dimostrano un calo delle domande di ammissione ai corsi di laurea in Infermieristica.

In Veneto, su 1.782 posti messi a bando, ben 459 sono rimasti scoperti, pari al 26% del totale. Si tratta di uno dei tassi peggiori in Italia.

Bottega parla di un “quadro drammatico” e si chiede come si potrà garantire i servizi sanitari con un gap di 2mila infermieri all’anno.

Secondo il segretario del Nursind, è necessario “fare un vero studio sul reale fabbisogno di personale sanitario” e “riformare le norme sull’esercizio professionale per dare maggiore autonomia agli infermieri”.

Critiche alla proposta di creare la figura dell’Assistente alla Salute.

Le proposte di creare una nuova figura sanitaria, come quella dell’Assistente alla Salute, sono state oggetto di critiche da parte di molti professionisti sanitari.

Gli infermieri, in particolare, ritengono che questa nuova figura possa portare a confusione, abusi e rischi per i pazienti.

In un articolo pubblicato su Quotidiano Sanità, Giannantonio Barbieri e Annalisa Pennini, rispettivamente avvocato esperto di Diritto Sanitario e PhD in Scienze Infermieristiche – Sociologa, hanno evidenziato i principali problemi legati alla figura dell’Assistente alla Salute:

  • L’assenza di un titolo di studio specifico: l’Assistente alla Salute non avrebbe bisogno di una laurea, ma solo di un diploma di scuola media superiore. Questo potrebbe portare a un abbassamento della qualità dell’assistenza sanitaria, poiché i professionisti non sarebbero adeguatamente formati.
  • La confusione con la figura dell’infermiere: l’Assistente alla Salute avrebbe competenze che sono attualmente attribuite agli infermieri. Questo potrebbe portare a confusione tra i pazienti e a un’assunzione di responsabilità improprie da parte degli assistenti.
  • Il rischio di abusi: l’Assistente alla Salute potrebbe essere utilizzato per sostituire gli infermieri, anche in attività che richiedono una formazione e un’esperienza specifica. Questo potrebbe portare a un peggioramento della qualità dell’assistenza sanitaria e a un aumento dei rischi per i pazienti.

In conclusione, gli autori dell’articolo ritengono che la creazione della figura dell’Assistente alla Salute sia una proposta inutile e pericolosa.

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