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Il processo al presunto Infermiere Killer va rivisto, Corte d’Assise di Catania dispone nuova perizia collegiale.

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Il processo a carico di Vincenzo Villani Conti, l’infermiere catanese accusato di aver ucciso due anziane ammalate, subisce un colpo di scena.

La Corte d’assise di Catania ha disposto una nuova perizia collegiale sulle cause delle morti, in quanto la forbice tra periti e consulenti è troppo ampia.

La decisione dei giudici è arrivata al termine delle richieste supplementari, quelle che precedono, da rito, la chiusura dell’istruttoria dibattimentale. In pratica, il processo, che era giunto alle battute conclusive, vivrà quest’ulteriore momento.

I farmaci controindicati furono rinvenuti nei corpi delle due donne in sede di autopsia a riscontro di quanto avrebbe confessato l’imputato agli psichiatri che lo avevano in cura. Il prossimo 7 novembre sarà conferito incarico ai periti. Poi, solo dopo il deposito della loro perizia, i nuovi esperti saranno sentiti. Al termine di questo supplemento istruttorio, si passerà alla requisitoria.

L’imputato è accusato di duplice omicidio. Nel frattempo è stato posto agli arresti domiciliari. È difeso dagli avvocati Erminia Villani Conti, Francesco Calabrese e Salvatore Liotta.

La decisione della Corte d’assise di Catania è un colpo di scena che potrebbe avere un impatto significativo sul processo. La nuova perizia collegiale potrebbe fornire ulteriori prove a carico dell’imputato o, al contrario, potrebbe scagionarlo.

Il caso di Vincenzo Villani Conti ha suscitato grande clamore mediatico. L’imputato è accusato di aver ucciso due anziane donne, somministrando loro dosi massicce di benzodiazepine. I farmaci erano controindicati per le patologie delle due vittime.

L’accusa sostiene che l’imputato abbia progettato gli omicidi, che si sarebbe procurato i farmaci in ospedale senza prescrizione e li avrebbe inoculati alle due pazienti. Il gip, nell’ordinanza di custodia cautelare, definì “fatti certi” le confidenze agli psicologi, la presenza nei turni di notte, la presenza dei farmaci controindicati e, ovviamente, il decesso delle due pazienti.

La difesa, invece, sostiene che l’imputato è innocente e che le morti delle due donne sono state causate da cause naturali.

La nuova perizia collegiale potrebbe fornire elementi decisivi per risolvere il caso e far luce su quanto accaduto.

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