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Gli OSS non possono fare gli Infermieri. Gli OPI Veneti condannano la scelta del Governatore Zaia.

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Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Veneto scendono in campo contro la delibera regionale 305/2001 che trasforma gli OSS in Infermieri. Il documento deve essere assolutamente sospeso.

Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Veneto, all’unisono, condannano la scelta del governatore regionale Luca Zaia di approvare in giunta, assieme alla sua maggioranza, la Delibera n. 305/2001, che trasforma di fatto gli Operatori Socio Sanitari in Infermieri mediante un fantomatico corso di Formazione Complementare.

“La delibera n. 305/2021 della Regione Veneto, che apre alla possibilità di utilizzare gli Operatori sociosanitari (Oss), rispetto ad atti propri dell’assistenza clinica del paziente di competenza esclusiva di medici ed infermieri, è considerata IRRICEVIBILE da parte del Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Veneto, in particolare nei Centri Servizi per anziani, dove i bisogni di salute sono sempre più ad alta valenza sanitaria e quindi necessitano di assistenza infermieristica sempre maggiore”.

Il Coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche della Regione Veneto reagisce in modo forte alla delibera della Regione che consente agli Oss di eseguire alcune prestazioni sui pazienti, che non ritiene possibili nemmeno nell’emergenza della pandemia e chiede il ritiro dell’atto, oppure valuterà “ogni azione necessaria, nelle sedi giurisdizionali più opportune”.

“La pandemia – si legge – ha reso evidente l’assoluta necessità della presenza infermieristica, peculiarmente nei setting di cura dove ci sono le persone più fragili e una formazione minimalista, sia pure in condizioni di emergenza come durante la pandemia SARS CoV-2, non può sostituire anni di formazione, tirocinio ed esperienza, rispetto a situazioni, che possono spesso manifestare condizioni imprevedibili. Infatti, molte delle prestazioni citate possono seriamente compromettere la salute delle persone, se effettuate in maniera non appropriata”.

“Senza nulla togliere al supporto indispensabile e necessario che gli Oss hanno dato e stanno dando rispetto alla migliore condizione generale dei pazienti, si evidenzia che questa delibera pone a serio rischio sia la persona assistita, che gli stessi operatori, configurando anche profili di dubbia legittimità e responsabilità professionale”.

“In questo senso, il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Veneto chiede l’immediata sospensione della delibera e si rende disponibile ad analizzare, in tempi più che brevi, le soluzioni opportune e necessarie, pur stigmatizzando l’assoluta mancanza di coinvolgimento, da parte della Regione, a fronte delle reiterate richieste di incontro dei mesi scorsi”.

“Il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Veneto, si vede comunque costretto e si sente in dovere, nei confronti dei suoi Iscritti e degli stessi assistiti, di valutare ogni azione necessaria, nelle sedi giurisdizionali più opportune”.

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9 Commenti

  1. […] Sembra che i latori di tale politica di scorrettezza non soltanto abbiano dimenticato il permeante binomio competenza-responsabilità che ancora giustamente perseveri nella formazione sanitaria a tutti i livelli, ma sembra non comprendano che lo sdoganare tali percorsi, tali illegittime “corsie preferenziali”, creerebbe una nuova categoria: quella degli “studenti furbetti” , che nella migliore delle ipotesi, studiando soltanto un anno e mezzo, magari in strutture didattiche non pubbliche, si innalzerebbero a livelli assolutamente irriconoscibili a quel grado di cultura e preparazione, sia generale che specifica, giustamente indicata come “minimalista”[3]. […]

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