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Emergenza Infermieri a Como: stipendi bassi e condizioni di lavoro precarie spingono i giovani altrove.

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E’ piena emergenza Infermieri a Como: gli stipendi restano troppo bassi e le condizioni di lavoro piuttosto precarie. Ecco perché i più giovani vanno via.

COMO. La carenza di infermieri a Como raggiunge proporzioni preoccupanti, con una necessità di almeno 300 professionisti aggiuntivi. Tuttavia, il corso di laurea in infermieristica registra una flessione nelle iscrizioni, mentre aumentano i pensionamenti e i trasferimenti all’estero, attratti da stipendi più vantaggiosi, come quelli offerti in Svizzera, che superano il doppio delle retribuzioni italiane.

Il veterano infermiere dell’Asst Lariana, Salvatore Sciascia, sottolinea i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, con la cancellazione di incentivi e la trasformazione degli ospedali in aziende, generando ritmi di lavoro più intensi. Sciascia lamenta uno stipendio di 1.800 euro al mese, arrivando a 34.000 euro all’anno lordi, a fronte degli 80.000-100.000 euro offerti in Svizzera. Sebbene Sciascia escluda l’opzione di emigrare, molti giovani infermieri considerano Paesi come Germania, Norvegia o Arabia come alternative interessanti.

In questo contesto, la richiesta del personale sanitario locale è un maggiore riconoscimento della libertà di svolgere prestazioni nel settore privato, accanto alle mansioni ospedaliere. Questo potrebbe fungere da incentivo per trattenere i professionisti sanitari desiderosi di espandere le proprie attività.

Cristian Petrozziello, altro infermiere dell’Asst Lariana, conferma l’esodo di colleghi in Svizzera e ammette la tentazione di accettare un’offerta dal Ticino. Tuttavia, attualmente, preferisce impegnarsi nel cambiamento delle condizioni locali per il bene delle future generazioni e per garantire un servizio sanitario accessibile a tutti. Petrozziello evidenzia il sovraffollamento e l’aumento della gravità dei pazienti negli ospedali, con organici al 60-70%, contribuendo a un carico di lavoro insostenibile.

Il personale sanitario critica anche la difficoltà nel gestire ferie, permessi e richieste quotidiane, risultato della mancanza di risorse umane ed economiche. La laurea in infermieristica, una volta ambita, diventa ora una scelta di ripiego, con i giovani che considerano alternative in settori diversi. La pandemia di COVID-19 ha accentuato le sfide, compromettendo ulteriormente la situazione già precaria degli infermieri.

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