Cosa vuol dire amare un’Infermiera. Lettera d’amore da parte di un marito devoto, alle porte di San Valentino.
Amare un’Infermiera vuol dire amare una donna forte. Inizia così la lettera di Massimiliano Ricci, marito di una collega milanese. Queste le sue parole, che riceviamo e pubblichiamo volentieri alle porte di San Valentino.
“Amare un’Infermiera vuol dire amare una donna forte ma al contempo sensibile.
Non è da tutti amare una donna che per scelta di vita passa ore tutti i giorni a prendersi cura delle persone. Prendersi cura di tutti e di ciascuno, lasciando fuori la paura, il dolore, il timore e portandosi dietro la passione. Una passione da tenere però ben educata e non libera di sbizzarrirsi e renderti fragile.
Chi non è infermiere, come del resto io stesso, non può capire cosa voglia dire aver fra le mani una vita, avere la possibilità di rendere meno doloroso un momento complicato. Ma amare un’infermiera vuol dire anche cercare di immaginarlo.
Amare un’infermiera vuol dire anche accettare le sue notti e farle forza nella sua stanchezza. Vuol dire coccolare un’anima dolce e gentile, saperla accudire dopo che lei ha accudito tutti quanti.
Vuol dire non farle pesare la paura di sapere che è stata sminuita, aggredita, offesa o molestata. Perchè nonostante il suo impegno, non tutti comprendono il valore della sua presenza proprio dove il resto del mondo ha l’istinto di fuggire.
Vuol dire farla sentire bella nonostante le occhiaie dopo un turno di notte, anche se lei riesce a vedere solo quelle quando in realtà c’è molto, molto di più in lei.
Vuol dire sapere riconoscere la donna e la professionista. Perchè come donna e come professionista sanno essere amica e un pò anche mamma di tutte le persone che se la passano male.
Amare un’infermiera non è facile ma è la cosa più naturale che potessi fare nella mia vita.
Massimiliano Ricci, marito
…e qualche volta anche paziente”.
