Valutare l’indipendenza del paziente con la Fim: ecco la Functional Indipendence Measure, scala valutazione indipendenza.
L’infermieristica è una fantastica sfida nella quale occorre destreggiarsi tra l’equilibrio instabile di soggettività ed oggettività che nasce dall’incontro tra la razionalità della scienza e le emozioni umane. Al fine di rispondere al requisito sostanziale di veridicità della documentazione infermieristica sono state messe a punto le scale di valutazione, il cui obiettivo è appunto misurare, oggettivare diversi aspetti della vita, uniformando il linguaggio tra i professionisti attori del processo di cura.
Veridicità.
Questo criterio viene inteso come l’effettiva corrispondenza tra ciò che è stato segnalato e quanto è realmente accaduto. Nella pratica clinica ritroviamo una quantità non trascurabile di dati. Essi possono essere oggettivi, cioè rilevabili con osservazioni o rilevazioni che si possono raccogliere attraverso i 5 sensi, con strumenti o rilevabili attraverso test strumentali e/o di laboratorio, ma anche soggettivi cioè non misurabili né osservabili, che possono essere ricavati dal rapporto dialogico con il paziente.
La scala Functional Indipendence Measure (F.I.M) oggetto di questo articolo è uno di questi strumenti. Nata negli anni 1983-84 negli Stati Uniti, fu pubblicata con Copyright del Uniform Data System for Medical Rehabilitation nel 1987 (Keith, Granger, Hamilton, Sherwin) ed è basata sull’International Classification of Imparements, Disabilities and Handicaps.
Attraverso questa scala è possibile valutare il livello di dipendenza della persona assistita nelle attività di vita quotidiana e l’eventuale compromissione delle capacità che compromettono invece l’autonomia del paziente (intesa come consapevolezza e capacità di prendere decisioni).
Come funziona.
La scala comprende in totale 18 Items:
- 13 indagano la dimensione della cura della persona (6 Items), le funzioni sfinteriche (2 Items) e la mobilità (5 Items);
- gli ultimi 5 valutano la dimensione della comunicazione e delle capacità cognitivo-relazionali.
Ad ogni item occorre dare un punteggio da un minimo di 1 ad un massimo di 7, dove uno equivale all’assistenza completa e dove sette descrive l’autosufficienza completa.
Il punteggio minimo è 18, quello massimo 126. Approfondimenti su questa scala di valutazione li trovate nei link riportati a fine articolo.
Come già accennato le scale di valutazione sono utili per oggettivare aspetti della vita altrimenti interpretabili secondo i valori del professionisti che valuta (attenzione, talvolta la scala di valutazione riduce, ma non elimina i pregiudizi che ogni persona ha in sé mentre valuta) e per uniformare il linguaggio tra i diversi operatori che hanno in cura il paziente.
Non solo: le scale di valutazione sono anche un indice dell’effetto dell’assistenza e del cambiamento dell’assistito ed uno strumento attraverso cui indirizzare in maniera più efficace ed appropriata gli interventi all’interno del processo di cura.
Sitografia:
- https://www.strokengine.ca/en/assess/fim/ EN
- https://www.sralab.org/rehabilitation-measures/fimr-instrument-fim-fimr-trademark-uniform-data-system-fro-medical EN
- https://www.udsmr.org/Documents/The_FIM_Instrument_Background_Structure_and_Usefulness.pdf EN
- http://meteor.aihw.gov.au/content/index.phtml/itemId/495857 EN
- http://igptr.ch/cms/uploads/PDF/PTR/ass_artikelserie/pp306-Assessment-FIM.pdf DE
- http://scalafim.com/pages/sistema_fim.html IT
- http://scalafim.com/pages/scala_fim.html IT
- http://scalafim.com/pages/bibliografia.html IT
- http://www.asmn.re.it/allegati/Notizie/assessment_fim.pdf IT
- http://www.anq.ch/fileadmin/redaktion/italiano/20121109_VerfahrensHandbuch_Reha_19_Fam_IT.pdf IT
- https://www.rehab.research.va.gov/jour/10/471/pdf/chumney.pdf EN STUDIO 2010