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Gli accessi venosi periferici (AVP) sono ampiamente utilizzati in ambito clinico ma possono essere associati a complicanze che influenzano l’assistenza, i tempi di degenza e i costi sanitari.
Pertanto, è cruciale adottare buone pratiche per ridurre il rischio di tali complicanze.
Selezione del sito di inserimento e preparazione della pelle:
- Scegliere un’estremità superiore per l’inserimento, evitando le aree di flessione.
- Preparare la pelle con un antisettico e lasciare asciugare il sito prima dell’inserimento.
- Utilizzare una tecnica asettica durante l’inserimento.
Fissaggio e protezione dell’accesso:
- Utilizzare una medicazione sterile in poliuretano trasparente e semipermeabile per fissare il dispositivo.
- Cambiare la medicazione ogni 7 giorni o prima se compromessa.
- Ispezionare regolarmente il sito d’inserzione e monitorare gli eventi avversi.
Monitoraggio e manutenzione:
- Disinfettare la porta di accesso prima di ogni utilizzo.
- Considerare l’uso di tappi disinfettanti sui siti di accesso.
- Rimuovere i cateteri quando clinicamente indicato o entro 24-48 ore se posizionati in emergenza.
Valutazione giornaliera e rimozione quando necessario:
- Valutare quotidianamente la necessità del posizionamento e della permanenza del catetere.
- Rimuovere il catetere se non più necessario per il trattamento o in presenza di segni di complicanze.
L’adozione di queste buone pratiche aiuta a ridurre il rischio di complicanze legate agli accessi venosi periferici, migliorando la sicurezza del paziente, l’efficacia del trattamento e l’efficienza delle risorse sanitarie. È importante che il personale sanitario (Infermieri e Medici) sia adeguatamente istruito e formato su queste procedure per garantire un’assistenza di qualità.
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