Il Governo Meloni mantiene le promesse e aumenta, anche se di poco, gli stipendi a Infermieri e Medici. Tra il 15 e il 18 dicembre arriveranno nelle loro buste paga dai 1100 ai 1500 euro in più.
Tutti i dipendenti pubblici in Italia vedranno le loro buste paga più consistenti durante le festività natalizie grazie all’anticipo del rinnovo contrattuale, programmato tra il 15 e il 18 dicembre.
Questa iniziativa, inserita nel dibattito sul decreto “anticipi” attualmente in corso al Senato, riceverà un finanziamento sostanziale di 2 miliardi di euro e coinvolgerà oltre 2,5 milioni di lavoratori statali.
L’anticipo riguarderà l’indennità di vacanza contrattuale “maggiorata”, inizialmente pianificata per essere erogata mensilmente a partire da gennaio dell’anno successivo.
Tuttavia, con il decreto proposto, la somma già dovuta verrà moltiplicata per 6,7 volte e sarà liquidata integralmente nel mese di dicembre, insieme alla tredicesima mensilità. Nelle buste paga, sarà evidenziata una voce separata per chiarire la natura di questo emolumento straordinario.
Le cifre coinvolte sono notevoli: un operatore con la retribuzione più bassa presso un ministero riceverà in media 709 euro, mentre un direttore dello stesso ente vedrà accreditati poco meno di 2.000 euro (1.939,7 euro, per l’esattezza).
Per quanto riguarda gli enti locali, un funzionario ministeriale potrà godere di un cedolino maggiorato di 1.167 euro, mentre un assistente, posizionato gerarchicamente appena sotto i funzionari, riceverà 872 euro. Per i docenti, le somme variano in base all’anzianità e al grado di insegnamento, con cifre che oscillano tra 1.056 e 914 euro. Anche per il personale medico e infermieristico sono previste somme “una tantum” rispettivamente di 1.516 e 1.118 euro.
Tuttavia, è importante notare che alcuni lavoratori saranno esclusi dall’anticipo degli aumenti contrattuali. I precari della Pubblica Amministrazione, secondo la norma, riceveranno l’indennità mensilmente a partire da gennaio. Allo stesso modo, i dipendenti comunali e provinciali dovranno attendere che Comuni e Province trovino le risorse necessarie per effettuare i versamenti, sebbene anch’essi beneficeranno dell’indennità a partire dal prossimo anno.
È cruciale sottolineare che, trattandosi di un anticipo, alcuni dipendenti potrebbero dover restituire le somme l’anno successivo, in caso di pensionamento o licenziamento.
Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale vero e proprio, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha annunciato una procedura graduale, con l’atto di indirizzo previsto per gennaio. L’intenzione è di legare gli aumenti alla performance, privilegiando risultati individuali rispetto a incrementi “tabellari”. Complessivamente, il governo ha stanziato 5 miliardi di euro per i rinnovi, cui si aggiungeranno ulteriori 4 miliardi da parte di Comuni e Regioni per gli aumenti dei propri dipendenti. Secondo la relazione tecnica della manovra, ciò comporterà un aumento medio del 5,76% sulle retribuzioni degli statali, equivalenti a circa 170 euro lordi mensili.
Le trattative, partite dal comparto delle Funzioni centrali, potrebbero questa volta dare la priorità agli enti locali e al settore sanitario, accelerando così i tempi di conclusione.
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