La situazione tra le corsie del Policlinico Sant’Orsola è allarmante, e la Federazione Italiana Autonomi Lavoratori Sanità (Fials) ha deciso di intervenire con fermezza.
La denuncia del segretario provinciale e regionale della FIALS, Alfredo Sepe, riguarda la grave carenza di personale che persiste da mesi e che ha portato gli operatori sanitari a lavorare fino a 20 ore al giorno, mettendo a repentaglio sia la propria salute che la qualità dei servizi offerti all’utenza.
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, il riposo giornaliero dovrebbe essere di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore, con un orario massimo di lavoro giornaliero di 13 ore. Tuttavia, al Policlinico Sant’Orsola si registrano casi in cui il personale è costretto a superare queste limitazioni, lavorando per periodi estremamente prolungati senza pause adeguate.
La situazione è particolarmente critica nei reparti di medicina, dove i lavoratori sono obbligati a saltare i riposi previsti dal contratto e a coprire turni mattina e notte consecutivi, accumulando fino a 20 ore di lavoro nell’arco di una sola giornata. Questo comportamento non solo viola le norme basilari di sicurezza e salute sul lavoro, ma è anche in netto contrasto con quanto stabilito dal decreto legislativo 81/2008.
La Fials ha preso una posizione decisa di fronte a questa situazione intollerabile. Il Segretario Regionale Fials Emilia-Romagna, Alfredo Sepe, ha annunciato l’intenzione di presentare un formale esposto ai Carabinieri del Nas per chiedere sanzioni contro l’Azienda. Si tratta di un passo necessario e fondato sulla normativa vigente, che prevede sanzioni per il datore di lavoro che non rispetta la durata massima dell’orario di lavoro.
È evidente che occorre intervenire con urgenza per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la sicurezza dei pazienti. La Fials si impegna a seguire da vicino questa situazione e a fare tutto il possibile affinché vengano adottate le misure necessarie per porre fine a questa grave violazione dei diritti dei lavoratori.
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