Il rapporto della Fondazione GIMBE sulla spesa sanitaria pubblica in Italia è un documento importante che mette in luce una situazione preoccupante.
L’Italia è fanalino di coda tra i paesi del G7 per spesa sanitaria pubblica pro-capite, con un gap che si è ampliato negli ultimi anni. Questo ha portato a una serie di conseguenze negative, tra cui:
- La riduzione della qualità delle cure erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN);
- L’aumento della spesa privata per la salute;
- L’aumento delle diseguaglianze di accesso alle cure;
- La migrazione sanitaria.
Il rapporto sottolinea che la sanità pubblica è una priorità su cui investire continuamente, non un costo da tagliare ripetutamente. È necessario che il Governo italiano inverta la rotta e investa nella sanità pubblica, in modo da garantire il diritto costituzionale alla tutela della salute.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:
- Aumentare la spesa sanitaria pubblica pro-capite, in modo da colmare il gap con gli altri paesi europei;
- Investire nel personale sanitario, per ridurre la carenza di medici e infermieri;
- Rinnovare le strutture sanitarie, che in molti casi sono obsolete;
- Migliorare i modelli organizzativi, per rendere il SSN più efficiente ed efficace.
- Investire nella sanità pubblica è un investimento sul futuro del nostro Paese. Una sanità pubblica forte è una sanità che garantisce a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito o dalla condizione sociale, di accedere alle cure di cui hanno bisogno.
Ecco le preoccupazioni di GIMBE in 4 grafici: