Il sindacato FIALS scende nuovamente in campo. Al Rizzoli di Bologna Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie hanno ancora problemi di parcheggio.
Il segretario aziendale della FIALS dell’Istituto Rizzoli di Bologna, Giovanni Corvino. torna a polemizzare sulla problematica riguardante i parcheggi per Medici, Infermieri, OSS e altre Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie. Lo fa mediante una dura missiva indirizzata ai vertici aziendali.
La lettera di Corvino.
Con la presente, la scrivente O.S. intende segnalare la situazione di grave disagio che i lavoratori dell’Istituto Ortopedico Rizzoli si trovano a dover affrontare quotidianamente a causa della difficoltà nel trovare un parcheggio disponibile nelle aree a tal uopo destinate e/o limitrofe.
Nello specifico le Aree di sosta esterne alla sede ospedaliera sono attualmente insufficienti a soddisfare la richiesta che nel corso degli anni è aumentata con la crescita del numero dei dipendenti che ivi lavorano in modo esponenziale.
Stessa criticità risulta esserci per le aree interne all’istituto già ridotte se considerata la particolare posizione collinare della struttura, singolare infine la situazione presso il Poliambulatorio dove si trova un parcheggio a pagamento composto da due zone, il parcheggio A ed il parcheggio B che è dotato di 133 posti auto e 52 moto.
Questo, risulta essere a disposizione sia dei pazienti che dei dipendenti; per quest’ultimi ne è previsto l’uso dietro pagamento di una sorta di “abbonamento” al costo di 1 euro al giorno ( costo normale tariffa oraria), anziché 6 euro ( normale tariffa giornaliera).
Ebbene, da giorni e senza alcuna comunicazione ne da parte del mobility manager o altra figura aziendale preposta, tale parcheggio risulta essere ad uso “limitato” per soli 70 posti “abbonati”, con il risultato che per i dipendenti del turno pomeridiano lo stesso risulta completo per tale capienza considerati i lavoratori già in servizio la mattina afferenti ai Poliambulatori/Centro di Ricerca.
Tale situazione non solo costringe i lavoratori succitati ad anticipare notevolmente l’arrivo sul luogo di lavoro per la sosta auto cercando di evitare così il rischio di presentarsi in ritardo, ma li vede addirittura costretti, in caso di parcheggio “sold out ” e l’assenza di altri posti liberi, a pagare la cifra giornaliera intera di euro 6.
Se la matematica non è un opinione, con l’attuale “limitazione” un dipendente che lavora un minimo di 20 giorni al mese dovrebbe parcheggiare al Rizzoli al modico costo di soli 120 euro mensili.
Pertanto la questione “parcheggio” diventa una battaglia quotidiana per tutto il personale sanitario, amministrativo, tecnico e della ricerca.
Riteniamo come Organizzazione Sindacale che non sia più possibile continuare ad ignorare il problema, contando sull’abnegazione di lavoratrici e lavoratori che con fatica e con grandi sacrifici, quotidianamente, garantiscono altissimi livelli di professionalità, nonostante le difficoltà inizino come evidenziato ancor prima del turno di lavoro.
Da un lato occorre riservare si ai pazienti ed ai loro familiari zone di sosta, ma crediamo anche che seppur non essendoci un “diritto al parcheggio ” dei lavoratori, non limitarne l’uso in modo “esclusivo” e soprattutto a “pagamento intero” sia il minimo che una direzione attenta alle problematiche dei propri lavoratori possa fare, e consentire così agli stessi di poter iniziare e svolgere il proprio lavoro nelle condizioni migliori.
Giovanni Corvino, segretario FIALS Istituto Ortopedico Rizzoli
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