Clown Terapia: quando Medici, Infermieri e OSS fanno i “pagliacci” per curare chi sta male.

La Clown Terapia è un approccio terapeutico che coinvolge professionisti sanitari, tra cui Medici, Infermieri e Operatori Socio-Sanitari (OSS), che assumono il ruolo di clown al fine di migliorare il benessere e l’umore dei pazienti.

Questo approccio è utilizzato principalmente in contesti sanitari come ospedali, case di cura e strutture simili, dove il paziente potrebbe trovarsi in situazioni difficili o sottoposto a trattamenti medici impegnativi.

Ecco come funziona la Clown Terapia:

1. Personale sanitario clown: Gli operatori sanitari, come Medici, Infermieri e OSS, si sottopongono a una formazione specifica per diventare clown terapeutici. Questa formazione comprende l’apprendimento di tecniche di clowning, come il trucco, i costumi e le espressioni facciali, ma anche l’apprendimento di come interagire con i pazienti in modo divertente e rassicurante.
2. Interazione con i pazienti: Gli operatori sanitari clown visitano i pazienti nei loro letti o nelle aree comuni delle strutture sanitarie. Utilizzano l’umorismo, la musica, la mimica e le esibizioni per creare un ambiente allegro e rilassato. L’obiettivo principale è alleviare lo stress, l’ansia e il disagio dei pazienti.
3. Miglioramento dell’umore: La Clown Terapia mira a migliorare l’umore dei pazienti, incoraggiandoli a sorridere, ridere e rilassarsi. Questo può avere un impatto positivo sulla loro salute e sulla loro capacità di recupero. Studi hanno dimostrato che ridere e l’umorismo possono avere benefici fisici e psicologici.
4. Distrazione e conforto: La presenza dei clown terapeutici può distrarre i pazienti dai loro sintomi o dalle preoccupazioni legate alla malattia e ai trattamenti medici. Questo può contribuire a creare un ambiente più confortevole e meno ansioso.

La Clown Terapia è un esempio di come il personale sanitario possa utilizzare l’arte e l’umorismo come parte integrante del processo di cura. Non solo può avere un impatto positivo sui pazienti, ma può anche offrire ai professionisti sanitari un modo creativo per esprimere empatia e compassione nei confronti dei pazienti.