OSS chiedono giorno libero dopo 10 giorni di turni non stop. Ma vengono licenziati. Scene di schiavismo in Sicilia.
OSS chiedono giorno libero e vengono accompagnati alla porta.
Succede in una struttura di una provincia Siciliana, dove due operatori sono stati licenziati dopo aver protestato per i troppi giorni di lavoro in fila.
I fatti.
Secondo quanto riportato dai due, che hanno chiesto di restare anonimi per paura di ritorsioni, a fine mese scorso si sarebbero susseguiti 10 giorni di fila di turno lavorativo.
Una situazione possibile in caso di emergenze ma con debito recupero al rientro dell’emergenza stessa. E comunque anche in quel caso, è previsto che il giusto riposo previsto per legge sia maturato entro i 14 giorni totali.
Ma secondo l’orario dei turni, il primo riposo dei due era previsto a 16 e 17 giorni dall’ultimo.
Questa condizione ha portato a chiedere alla direzione un riposo prima del previsto. Richiesta respinta con molta polemica e con la minaccia di mandarli a casa.
Passate due settimane, martedì 15 febbraio i due si sono visti recapitare la lettera di licenziamento con la motivazione dell’avvenuta interruzione del rapporto di fiducia.
Contemporaneamente hanno ricevuto convocazione di incontro per provvedimento disciplinare, nella quale (ed è un’irregolarità!) non viene minimamente menzionato l’episodio in questione.
Altra anomalia è la data di convocazione: il 7 marzo, proprio il giorno prima dell’interruzione del rapporto lavorativo.
Scene da terzo mondo, senza offesa per quest’ultimo. Sono dunque queste le condizioni del lavoro che costituzionalmente nobiliterebbe l’uomo?
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