Oggi raccontiamo la storia di Antonella Lanzilotto, Infermiera e tutor clinico con la passione per la musica e il pianoforte. A lei piace assistere anche attraverso la musica e il sorriso.
Ho conosciuto Antonella Lanzilotto durante il tirocinio universitario. E’ una delle Infermiere più preparate, sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista umano. lavorava presso l’U.O. di Medicina I dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, ora lavora in Oncoematologia. Negli ultimi giorni è salita agli onori delle cronache, senza volerlo, grazie alla sua passione smodata per il pianoforte e per la musica.
Antonella è iscritta all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Rimini. Lei è originaria della Puglia terra da dove proviene e da dove è partita tanti anni fa per Diventare Infermiera. Oggi è referente per il rischio infettivo, tutor clinico per l’Università degli Studi di Bologna (Cdl in Infermieristica – Rimini). Lei si è laureata nello stesso ateneo con una tesi sul tema “Assistenza Infermieristica del paziente con emorragia gastrointestinale del tratto digestivo superiore in endoscopia d’urgenza”.
Lei ha la passione per l’arte a 360°, ama il disegno, la danza, la musica (come dicevamo), il teatro e tutto ciò che mette in relazione l’uomo con la sua mente artistica.
Ho deciso di intervistala, per trasmettere anche a voi la sua energia e la sua tremenda voglia di fare del bene ai suoi assistiti.
Antonella, sei una delle tante Infermiere del Sud che hanno deciso di lavorare al Nord. Com’è lavorare fuori sede?
Ho lavorato solo a Rimini presso l’ospedale Infermi, quindi non saprei dire com’è lavorare altrove, mi sarebbe piaciuta però un’ esperienza lavorativa all’estero.
Recentemente hai preso parte ad una singolare iniziativa dell’Oncologia dell’Ospedale Infermi di Rimini. Qual è il potenziale assistenziale della musica su pazienti onco-chirurgici e terminali?
Ci sono alcuni aspetti non medici della malattia, la diagnosi di tumore può avere un forte impatto negativo sulla persona influendo su una serie di aspetti psicologici emozionali e sociali, causando maggiormente depressione , ansia e angoscia. LA Musicoterapia a mio avviso pone come obiettivo quello di alleviare il distress emozionale e di promuovere il benessere.
Quindi la musica può contribuire a tuo avviso alla guarigione o comunque all’attenuazione dei disagi psico-fisici?
L’elemento chiave è quello di migliorare la qualità di vita dei malati, purtroppo non credo che influisca sulla guarigione ma credo fortemente che aiuti ad attenuare i disagi psico-fisici , creando una possibilità di distrazione dalla malattia.
La musico-terapia come scelta assistenziale: la consiglieresti ai tuoi assistiti e agli studenti Infermieri?
Ovviamente la consiglio, anzi credo che c’è ancora tanto da fare affinché l’assistenza psico-sociale sia davvero integrata nella pratica oncologica.
Da dove nasce questa tua passione per la musica?
Credo che alcune cose siano “geneticamente” predisposte in una persona; amo tutto ciò che è arte, teatro, lirica, danza classica e ovviamente il pianoforte, sono da sempre state le mie passioni insieme al disegno. Forse la domanda giusta che mi dovevi porre era: “come mai fai l’Infermiera?”.