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Rianimazione CardioPolmonare, studio rivela: occorre formare i bambini! Ecco perchè.

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Rianimazione CardioPolmonare, studio rivela: occorre formare i bambini! L’IRC ha contribuito all’ottenimento di dati molto interessanti sul tema del primo soccorso in caso di arresto cardiaco.

Rianimazione Cardiopolmonare: I bambini tra i 10 e i 12 anni, se adeguatamente formati, sono già in grado di eseguire le azioni necessarie per soccorrere le persone colpite da arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

E’ quanto afferma un documento di raccomandazione pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Resuscitation” e redatto da European Resuscitaton Council (ERC), cui hanno partecipato gli esperti di Italian Resuscitation Council (IRC), società scientifica senza scopo di lucro che fa parte di ERC, è accreditata al Ministero della Salute e riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare.

Il documento, realizzato per conto dell’International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR, consenso mondiale sul trattamento dell’arresto cardiaco) di cui la società scientifica ERC fa parte, ha esaminato per la prima volta oltre 20.000 studi e articoli della letteratura scientifica mondiale relativi all’insegnamento ai bambini della rianimazione cardiopolmonare: emerge che sin dall’età di 10-12 anni i bambini, se adeguatamente formati, possono eseguire un massaggio cardiaco con sufficiente efficacia mentre dall’età di 6 anni sono capaci di contattare i soccorsi e descrivere la situazione di pericolo. Questo risultato, secondo gli autori dello studio, deve essere uno stimolo per promuovere la formazione obbligatoria a scuola sul primo soccorso in tutte le Nazioni europee, mentre oggi è prevista in soli 6 Stati europei (Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Portogallo e UK).

Altri studi hanno già misurato gli effetti positivi dell’introduzione della formazione sul primo soccorso tra i giovani: una ricerca danese pubblicata su Jama Network ha rilevato un aumento della sopravvivenza all’arresto cardiaco dal 4,5% nel 2005 al 14% nel 2019 in Danimarca dopo che nel 2006 l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare era stato inserito come obbligatorio per l’ottenimento della patente e per l’iscrizione ai corsi professionali.

Per attirare attenzione su questo tema Italian Resuscitation Council (IRC) promuove tra il16 e il 22 ottobre la settimana VIVA! con iniziative aperte al pubblico in tutta Italia finalizzate a creare consapevolezza sull’importanza del primo soccorso e della rianimazione cardiopolmonare. L’iniziativa, con il patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del CONI e di Sport e Salute, culminerà il 16 ottobre nella Giornata Internazionale della Rianimazione Cardiopolmonare – Word Restart a Heart Day promossa dallo European Resuscitaton Council (ERC).

Il 20 e 21 ottobre inoltre è in programma il Congresso nazionale di IRC a Vicenza dove queste tematiche saranno affrontate da alcuni dei massimi esperti in Italia.

In occasione di VIVA! IRC lancerà un concorso gratuito rivolto a tutte le scuole medie e superiori italiane che metterà in palio, tra le altre cose, un defibrillatore automatico esterno (DAE). Per partecipare ogni scuola dovrà iscrivere una o al massimo due squadre composte ciascuna da 5 studenti dell’istituto e indicare un unico referente responsabile del progetto. I concorrenti scaricheranno gratuitamente il videogioco per smartphone e tablet “Codename: ResUs”, realizzato da IRC per insegnare in modo interattivo ai ragazzi le manovre salvavita. Saranno premiate le tre squadre che realizzeranno i punteggi più alti.

“L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che, grazie alla legge 116 del 2021, ha previsto l’insegnamento obbligatorio della rianimazione cardiopolmonare e dell’utilizzo dei defibrillatori automatici esterni (DAE) nelle scuole medie e superiori” ha osservato Silvia Scelsi, presidente di Italian Resuscitation Council (IRC) “In attesa che questo insegnamento sia inserito nei percorsi scolastici, IRC, grazie all’esperienza maturata nella clinica, nella ricerca e nella formazione in questo ambito, è a disposizione del Governo e dei Ministeri che stanno lavorando all’applicazione dei molti punti innovativi previsti dalla legge come, per esempio, la diffusione dei DAE nei luoghi pubblici e nei centri in cui si pratica sport e la creazione di un’applicazione nazionale per le geo-localizzazione dei DAE”.

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