Cancro. Una ricerca italiana studia il proliferare della massa riuscendo a comprendere come prevedere lo sviluppo direzionale del tumore.
Cancro, nuova luce sulla divisione cellulare e, quindi, su come si possa prevedere lo sviluppo della massa.
A dare notizia della scoperta è il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica Current Biology.
La proliferazione tumorale e le nuove scoperte.
La direzione della divisione di una cellula determina la posizione delle due cellule figlie, contribuendo a definirne il destino verso la proliferazione o il differenziamento.
Il controllo dell’orientamento della divisione cellulare è quindi fondamentale nei processi di sviluppo, nell’organizzazione dei tessuti e nella loro omeostasi.
Lo studio è stato condotto dai gruppi di ricerca diretti da Giulia Guarguaglini dell’Istituto di biologia e patologia molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibpm) di Roma e Marina Mapelli dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano.
Lo scopo era quello di descrivere e chiarire il coinvolgimento di due proteine: la chinasi Aurora-A e il suo attivatore TPX2, spesso presenti a livelli elevati nei tumori.
Quali sono i risultati ottenuti?
“L’orientamento della divisione cellulare dipende da come è posizionato – rispetto al tessuto – l’asse del fuso mitotico, la struttura deputata alla segregazione del materiale genetico nelle cellule figlie, ed è orchestrato da un complesso proteico che connette i due poli del fuso a due regioni opposte della membrana cellulare” spiega Giulia Guarguaglini.
“I nuovi risultati mostrano come Aurora-A e TPX2 cooperino in questo meccanismo e come regolino l’orientamento della divisione anche attraverso una via indipendente che coinvolge i microtubuli, principali costituenti del fuso. Sbilanciamenti nei livelli delle due proteine o nella loro interazione portano a variazioni di inclinazione dell’asse di divisione cellulare, che potrebbero alterare l’equilibrio tra proliferazione e differenziamento cellulare in un tessuto”.
“Questo studio aggiunge un livello regolativo al controllo della divisione cellulare da parte dell’asse di segnalazione Aurora-A/TPX2, spesso alterato nei tumori e studiato come potenziale bersaglio in terapie antitumorali, e fornisce una nuova chiave per comprendere le funzioni pro-tumorigeniche di tale complesso molecolare” prosegue Marina Mapelli.
“Sbilanciamenti del corredo cromosomico dovuti ai ruoli già noti delle due proteine, se associati ad alterazioni nell’organizzazione tissutale dovute a difetti nell’orientamento della divisione cellulare, potrebbero infatti favorire l’insorgenza e propagazione del tumore. Poiché difetti nell’orientamento della divisione sono associati a patologie dello sviluppo o neurologiche, lo studio apre anche la strada all’esplorazione della funzione di queste due proteine in nuovi contesti patologici”.
Lo studio è realizzato con il sostegno di AIRC, Ministero della salute e Regione Lazio (nell’ambito dei progetti “Gruppi di ricerca” e “Torno subito”), hanno collaborato anche gruppi di ricerca de La Sapienza e del Max Planck Institute of molecular physiology di Dortmund.
Risultati che aprono nuovi fronti per la ricerca nella lotta al cancro.
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