Dal 2006 al 2010 la dipendente dell’ex ASL 1 di Massa si è vista costretta a ricoprire ruoli incompatibili con la prescrizione medica che la stessa medicina del lavoro della sua ASL aveva emesso. Dopo anni di processo ha vinto la causa, ricevendo come risarcimento soltanto 11.400 euro!
La prescrizione, emessa dal medico della sua stessa Azienda durante una delle visite di controllo, la esonerava dalla movimentazione dei carichi a fronte di una compromissione del rachide.
Nonostante questo però un’infermiera si è vista per anni assegnare a reparti e ruoli che non tenevano minimamente conto di questa limitazione. Tutt’altro: infatti le perizie condotte dal Tribunale durante il processo hanno evidenziato un aggravamento delle sue condizioni fisiche, riconosciuto nella misura tecnica del 6% ulteriore.
La donna è riuscita a vincere la causa grazie anche al sindacato UIL che l’ha seguita in tutto il percorso di giustizia.
A commento della notizia per moltissimi appare però evidente come alla luce di tutta questa storia il risarcimento risulti eccessivamente basso. E non sono mancate le polemiche da parte di decine di professionisti sanitari che hanno espresso solidarietà sui Social Network verso la collega.