?? Madre di ragazzo ucciso da cancro infantile sceglie di raccontare il suo dolore. Una storia di ospedale, di malattia e di professionisti.
Mi chiamo Elisabetta Bonci e sono una mamma a cui il cancro ha tolto una delle poche gioie della vita: mio figlio. Ed ho un ringraziamento da fare.
Aveva 5 anni quando si è ammalato di leucemia. I dottori, bravissimi, ci hanno messo due settimane soltanto a escludere tutte le alternative.
Abbiamo fatto tanti ricoveri e ogni volta infondevo la mia speranza al mio piccolino. Lui non sapeva cosa voleva dire “leucemia”.
Anche io ci speravo.
Ma già dalla prima volta che mi hanno detto quella parola, in me era nato un senso di sconforto che nel tempo è sempre più cresciuto. Fino a inglobare la speranza e lasciarla solo dipinta sul mio visto quando Andrea mi guardava.
A giugno ci ha lasciato, durante l’ultimo di mille ricoveri.
Medici e infermieri si sono stretti a me e questo mi ha rincuorato, per quanto si può rincuorare una madre che perde il figlio.
Ci sono tornata, dopo mesi. Al funerale abbiamo raccolto tanti soldi e li abbiamo donati alle associazioni per le cure infantili. Glielo volevo dire, alcuni di loro hanno partecipato.
Sara, una operatrice, mi ha detto che ancora oggi si commuove se pensa al mio bambino.
E’ lei che mi ha indicato a chi scrivere questo mio messaggio: Grazie a tutti i lavoratori degli ospedali e reparti pediatrici. Mio figlio l’ha ucciso il cancro ed io sono morta con lui. Ma migliaia di altre famiglie vivono. Grazie a voi.
Elisabetta Bonci
detta Lisa.