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venerdì, Aprile 26, 2024
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Infermiere resta invalido durante il turno lavorativo.

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Infermiere resta invalido durante il turno lavorativo. Azienda lo minaccia velatamente per poi lasciarlo nel dimenticatoio.

Infermiere resta invalido durante il turno di lavoro e Azienda lo minaccia per poi lasciarlo ai margini delle attività.

T.N., Infermiere, è rimasto invalido ad una mano a seguito di un’aggressione, avvenuta nel 2022.

Ci ha contattato e raccontato brevemente cosa è successo.

“Nel 2021 ho subìto un’aggressione che mi ha lesionato gravemente due legamenti della mano. Sono stato preso in carico dall’INAIL per quasi 6 mesi nei quali mi hanno sottoposto tantissime terapie e molti esami strumentali. Ho fatto decine sedute di fisioterapia di diverso genere. Mi sono anche sottoposto a diverse consulenze chirurgiche e tutte mi sconsigliavano l’operazione o non mi davano nessuna sicurezza: potevo anche peggiorare le cose operandomi. All’inizio pensavo potesse essere una cosa da poco e invece alla fine sono rimasto invalido civile, con abilità limitate sopratutto nell’attività di presa. Una cosa non da molto ma che ha un grosso impatto nel mio quotidiano essendo la mia mano dominante funzionante in maniera limitata”.

Hai ricevuto sostegno da Azienda o altri?

“L’Azienda è stata completamente assente. L’ufficio per la sicurezza mi ha contattato dopo 7 mesi dall’evento, nonostante la mia segnalazione di aggressione ed il mio essere costantemente in contatto con la direzione. Mi hanno addirittura minacciato di dovermi sollevare dal mio ruolo, con licenziamento per inidoneità o passaggio a profilo amministrativo. Al mio rientro non avevano preparato nessun reinserimento, mi hanno obbligato a prendere diverse settimane di ferie per studiare il da farsi. E’ stato tutto molto deprimente. A quasi un anno dall’incidente ho ripreso a lavorare, in un servizio ben lontano da quelli a cui ambivo. Ma va bene così, considerando che c’è chi muore sul posto di lavoro o che perde l’uso delle gambe. Anzi, mi sento fortunato rispetto a loro. Ma nonostante alcuni sapessero della mia situazione, nessuno ha mosso un dito per aiutarmi. E’ proprio il caso di dirlo: dove sono le istituzioni? Come è possibile credere più in loro?”.

In Italia si stima che circa il 3% degli infermieri e infermiere presenti delle disabilità, anche se solo una piccola parte di loro l’ha acquisita durante il lavoro di assistenza.

Dott. Sebastiano Nacci
Dott. Sebastiano Nacci
Aspirante giornalista classe '92, amo la medicina, la sua storia e le sue invenzioni. Amo viaggiare e sto male se non mangio Sushi per più di una decina di giorni.
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