All’appuntamento presente anche il ministro della salute Giulia Grillo.
Si è conclusa qualche ora fa a Roma la presentazione ufficiale del Nuovo Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche. Ad organizzare l’evento in fase di svolgimento presso l’hotel NH Vittorio Veneto (Corso d’Italia, 1), è la FNOPI, ovvero la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, che da oggi inizia a scrivere la storia della categoria. Presenti i rappresentati delle associazione dei cittadini, il ministro della salute, numerosi rappresentanti delle altre federazioni di Professionisti della Salute e della politica.
La colonna sonora dell’evento è stata curata da Filippo Martelli, direttore d’orchestra, arrangiatore, compositore, pianista ma soprattutto Infermiere. Dell’editing si è occupato un altro infermiere Andrea Di Cesare.
La Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (450mila iscritti, il maggior Ordine italiano) presenta ufficialmente il suo nuovo Codice Deontologico che riconosce l’infermiere come professionista e come persona; riconosce il cittadino come curato e come persona; riconosce la società nella quale viviamo e quella in cui vorremo vivere; riconosce la normativa attuale e ne prefigura la sua evoluzione; riconosce la relazione con l’assistito come momento di cura.
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Soprattutto fa da guida all’agire degli infermieri nei confronti dei cittadini e degli assistiti sotto la vigilanza degli Ordini professionali, e rappresenta per gli stessi cittadini anche una guida per sapere quali sono i doveri degli infermieri verso i loro bisogni di salute.

A presenziare i lavori la presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli.
Il nuovo Codice piace agli Infermieri e piace a tutti i Professionisti Sanitari, giunti oggi a Roma per omaggiare la nostra professione.
“Nessun contributo è stato scartato, tutte le proposte sono state calate nel contesto normativo, sociale, professionale in cui siamo immersi e con il quale dobbiamo confrontarci. Abbiamo voluto guardare al futuro, consegnando ai cittadini e a noi stessi uno strumento innovativo” – ha dichiarato Mangiacavalli ricordando che il Codice serve a dare un’anima alla professione infermieristica.

Le conclusioni sono state affidate al dirigente infermiere e filosofo Edoardo Manzoni (che qui in basso vediamo in un vecchio intervento). Manzoni si è soffermato su “Il Codice deontologico: una promessa oltre il tempo e lo spazio”, una lezione magistrale che è servita a confutare la crescita esponenziale della professione infermieristica soprattutto nel campo intellettuale e scientifico. Scroscianti e ripetuti gli applausi al termine del suo intervento.
Manzoni: “L’assistenza infermieristica non ha un tempo, è essa stessa il tempo. Là dove c’è l’uomo trova dimora l’Assistenza Infermieristica.“
Molto seguiti gli interventi del ministro Giulia Grillo e del presidente FNOMCeO Filippo Anelli.
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L’intervento del Ministro della Salute Giulia Grillo.

Lungo l’intervento di Grillo (che è un medico), visibilmente provata dalle polemiche in essere sui social nei suoi confronti e nei confronti della scienza.
Ed ecco alcune dichiarazioni a caldo del Ministro della Salute: “Sono d’accordo che l’utilizzo dei social-media è importante, perché ci ricorda che non siamo medici e infermieristiche solo durante il lavoro, ma lo siamo sempre. E’ una scelta di vita, siamo professionisti sempre. Siamo responsabile in ogni situazione e su tutti i supporti, anche sul web e sui social. Noi non facciamo quel lavoro, ma siamo il lavoro. Sul tema della comunicazione sulla scienza e sulla sanità ci sono gravi problemi, vedi quanto avvenuto sulle vaccinazioni; c’è troppa diffidenza del popolo per via delle Fake-News che circolano; la gente non conosce il metodo scientifico, non sa che ci sono dei ricercatori che passano i loro anni a studiare e a produrre pubblicazioni”.
“Basta l’opinione di un soggetto qualsiasi postata sui social-network per distruggere quanto fatto in anni di studio e ricerca; è il caso della ragazza curata con una finta terapia e che è poi deceduta. Voi Infermieri avete un contatto molto stretto con i pazienti, i parenti e i care-giver. Prendete con serietà questo lavoro e nonostante gli insulti e le aggressioni andate avanti. Non abbiate paure. L’aggressività non ci deve impedire di parlare di scienza e di metodo scientifico. La scienza non è il demonio, ma grazie anche all’informatica e ai social può giungere a tutti. Oggi la tecnologia ha cambiato il mondo e quelli che denigrano la scienza vanno fermati. Va bene la libertà, ma non si può mettere in dubbio che tutto ciò che è nato con la scienza e con lo studio fa male” – aggiunge.
“Agli Infermieri e a tutti i professionisti sanitari dico di non fermarsi e di andare avanti a testa alta. Quando sentite persone che blaterano di cose inaccettabili avvertitele che su quelle parole non si può tornare indietro, le notizie false sono difficili da confutare. E’ accettabile che nei paesi dove la scienza non è presente la gente si rivolga ai santoni, ma non è possibile pensare che lo si faccia nei Paesi come il nostro dove la scienza è presente e fa la sua parte. Su questo c’è chi ci gioca sopra, anche alcuni individui ben noti che mettono in giro notizie non vere per il loro tornaconto. I polemizzatori seriali, i violenti seriali vanno bloccati e ignorati. A Barbara Mangiacavalli chiedo di andare avanti e di dare sempre più voce agli Infermieri. Nei giorni scorsi ho seguito direttamente l’iniziativa di alcuni OPI di rendere accessibili i siti web degli Ordini professionali ai ciechi, agli ipovedenti e ai ciechi. Esorto anche l’amico Tonino Aceti, portavoce della FNOPI, a non arrendersi e a continuare a lottare per una sanità più equa” – conclude il Ministro della Salute.
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L’intervento di Filippo Anelli (FNOMCeO).

Gradito anche l’intervento di Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri (FNOMCeO), che ha “brindato” al nuovo Codice Deontologico degli Infermieri. Per il presidente dei medici la “sussidiarietà” degli Infermieri è sempre più tangibile. Stop alle guerre demagogiche tra le due professioni, quella medica e quella infermieristica. Il codice è vero non serve a definire cos’è la professione – così come ha riferito nella sua introduzione la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli – ma a dare un’anima alla professione. La formazione è molto importante perché caratterizza le competenze di un professionista. Oggi senza professionisti preparati il Sistema Sanitario Nazionale non può andare avanti. Le due professioni hanno gli stessi diritti e la mancanza di uno o la mancanza dell’altro crea un problema serio nel SSN.
Per Anelli “si devono continuare a costruire rapporti sempre più stabili e continuativi, nel rispetto dei reciproci ruoli. Solo con la competenza, con la formazione e con la qualità riusciremo a rendere migliore l’assistenza. Abbiamo iniziato con Barbara Mangiacavalli e con gli altri presidenti degli Ordini professionali sanitari a costruire un tavolo di confronto comune. Per la prima volta tutte le professioni si sono sedute assieme in un confronto di crescita e di condivisione. Noi siamo coloro che oggi riescono a rendere tangibile il diritto all’uguaglianza, alla salute e all’essere cittadini. Oggi grazie anche al nuovo Codice Deontologico degli Infermieri si ridà valore a tutte le categorie professionali. Avete realizzato un capolavoro. Alla FNOPI ho proposto di confrontarci sul fine vita, di riflettere su come gestire le richieste di suicidio e l’eutanasia. Abbiamo dei vincoli, ma la sofferenza delle persone e la loro dignità si esplica fino al punto di chiedere di morire. Dobbiamo dare risposte ad una società che da una parte si evolve dal punto di vista tecnologico, dall’altro chiede risposte dal punto di vista etico e morale“.
Ha moderato l’evento: Arianna Ciampoli, conduttrice radiofonica RAI.
A leggere e a “recitare” il Codice Pino Strabioli, regista, attore e presentatore RAI.
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Il Comunicato della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche.
“Siete un veicolo di cura e la quotidianità del rapporto che avete coi cittadini, i pazienti e le loro famiglie vi aiuta, anche secondo il vostro nuovo Codice deontologico, a educarli e fargli capire dove arriva la scienza e la vera medicina e dove invece le fake news gli fanno del male. Avete una missione importante, nel lavoro e fuori del lavoro: noi siamo il lavoro che facciamo ed è nostro compito difendere le persone con il metodo scientifico”. Giulia Grillo, ministro della Salute, non h usato mezzi termini per scagliarsi contro le fake news e i comportamenti antiscientifici che danneggiano la salute, chiedendo la collaborazione degli infermieri.
Lo spunto è stato il suo intervento alla presentazione ufficiale del nuovo Codice deontologico delle professioni infermieristiche che prevede espressamente che “l’Infermiere, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici e dei social media, comunica in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto al fine di contribuire a un dibattito costruttivo”.
C’erano tutte le maggiori istituzioni sanitarie del paese alla presentazione del Codice delle professioni infermieristiche, le più numerose d’Italia con gli oltre 450mila iscritti agli Ordini professionali e le più numerose nel Servizio sanitario nazionale dove gli infermieri sono circa il 45% di tutti i dipendenti: 53 articoli scritti per “salvaguardare la libertà di coscienza degli infermieri – come ha spiegato la presidente della Federazione nazionale, Barbara Mangiacavalli -, riconoscere gli infermieri come persone che si relazionano con altre persone. È un’innovazione che affonda le radici nella nostra storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la volontà espressa dalla persona da trattamenti incongrui o non ritenuti coerenti con la percezione di vita o di salute. È un’innovazione con cui salvaguardiamo la vita”.
“La fiducia delle istituzioni in voi professionisti è alla base del rapporto di fiducia tra cittadini e servizio sanitario – ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni – perché siete quelli che più di tutti sono accanto ai pazienti e che li seguono sul territorio. Non è pensabile per noi non tener conto del punto di vista della componente professionale più numerosa e significativa per il cittadino come è quella infermieristica e il ‘principio di non discriminazione’ del vostro codice assume una portata rivoluzionaria in questo momento storico e per questo rapporto con le persone. Per il lavoro che fate non ci sarà nessuna mai nessuna tecnologia in grado di sostituirvi e quello che vogliamo portare avanti con voi è un rapporto costruttivo che ci aiuti, insieme, a dare un nuovo modello di assistenza al paese, efficiente.”
Fermo restando il restyling completo del Codice per adeguarlo alla nuova epidemiologia, alle nuove norme e alla crescita professionale vertiginosa degli infermieri negli ultimi dieci anni, i concetti chiave dal punto di vista deontologico che rappresentano il nuovo binario della deontologia ordinistica dei 450mila infermieri presenti in Italia si può articolare in un decalogo di concetti chiave:
- L’infermiere è agente attivo nel contesto sociale a cui appartiene e in cui esercita.
- Il tempo di relazione (dell’infermiere) è tempo di cura.
- L’infermiere riconosce che la contenzione non è un atto terapeutico.
- L’infermiere non si sostituisce da altre figure professionali.
- L’infermiere ha una posizione di protezione dei confronti del cittadino assistito.
- L’infermiere presta particolare attenzione alla cura del dolore e al fine vita.
- L’infermiere ha libertà di coscienza.
- L’infermiere utilizza mezzi informatici e social media, per comunicare in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto.
- L’infermiere cura la propria persona e il decoro personale.
- L’infermiere non svolge attività di natura consulenziale e peritale se non è in effettivo possesso delle specifiche competenze.
E nel Codice, come ha ancora sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini nel suo intervento, ci sono poi passaggi importanti per la professione come l’importanza dell’agire professionale fondato su evidenze, il positivo riferimento alla formazione, il richiamo alla lealtà e collaborazione con gli altri colleghi, l’attivazione dell’infermiere a tutela del paziente nei casi di privazioni, violenze o maltrattamenti; il rispetto della volontà del paziente: “Condivisione è la parola chiave – ha detto Bonaccini riferendosi al rapporto tra professioni – e un sistema appropriato non lavora ‘per caste’, ma per competenze appropriate”, ha aggiunto garantendo che le Regioni si impegneranno a far crescere, anche con nuove specializzazioni, la professionalità degli infermieri.
E c’è un altro passaggio particolarmente apprezzato dalle Regioni: la distinzione di ruoli e responsabilità tra l’istituzione Ordine e l’amministrazione che ha ricevuto un mandato dalle comunità di governare un territorio e di prendere quindi delle scelte nell’interesse generale. L’uno non può surrogare l’altro, entrambi devono interagire e collaborare lealmente per realizzare i fini istituzionali che le Leggi gli hanno assegnato.
“Il Codice – ha aggiunto Mangiacavalli – può concorrere all’identità professionale, ma non è l’identità professionale. Quanto meno il Codice non può esaurirla perché l’identità professionale è sia deontologica, che scientifica, che personale. Ha una funzione fondamentale: regola il comportamento professionale che ognuno di noi poi declina sulla particolarità del caso clinico o del contesto organizzativo per offrire la migliore risposta in termini di salute, risposta che non può trovarsi nel codice, ma dentro l’agito consapevole e ragionato di tutti gli iscritti di cui il Codice è a supporto e non il contrario”.
“Un nuovo Codice – ha affermato il commissario dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro in un videomessaggio – mette in gioco tutta la professione e richiede una riflessione su come evolvere, come ridefinirsi rispetto ai nuovi bisogni di salute. La professione infermieristica è decisiva rispetto alla qualità dell’assistenza, alla sostenibilità del Ssn, ai nuovi modelli necessari per rispondere al quadro epidemiologico attuale in cui aumentano le fragilità. Tutto questo in un imprescindibile lavoro in team perché nessun professionista può pensare di affrontare da solo i nuovi bisogni di salute”.
“Il nuovo Codice, come tutti i codici delle nostre professioni – ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli – serve a dare un’anima alla professione”.
Giudizi positivi anche dai rappresentanti del Parlamento. “Tutto quanto contenuto nel vostro nuovo codice – ha detto Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione igiene e Sanità del Senato – ha evidentemente un costo e un prezzo che sicuramente finora è stato più basso di quello che meritavate. Siete un investimento, non una spesa”.
“Avete realizzato un Codice ascoltando tutti, anche i cittadini che sono il vostro primo pensiero – ha aggiunto Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Affari sociali della Camera – avete puntato alla collettività e alla solidarietà e questo vi fa onore”.
“Ciò che è fondamentale e il vostro Codice porta avanti e difende – ha detto Rossana Boldi, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera – è l’alleanza per la cura del paziente tra tutte le professioni sanitarie, con ruoli alla pari, senza tentativi di prevaricazione”.
Anche le associazioni di pazienti e cittadini e i rappresentanti delle aziende sanitarie sono intervenuti.
“Tra i nostri dipendenti infermieri – ha detto Massimo Raponi, direttore sanitario dell’ospedale Bambino Gesù di Roma – abbiamo registrato un alto grado di partecipazione e conoscenza rispetto al nuovo Codice deontologico ed è qualcosa di raro, siete davvero una grande famiglia professionale che guarda al futuro e che si pone come alleata ideale per cittadini e pazienti, a partire dai più piccoli e dai più indifesi”.
“Siamo in piena sintonia con i principi del vostro codice – ha aggiunti Laura Del Campo, direttore della FAVO, la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia – che prevede la presa il carico del paziente e della sua famiglia: è sicuramente qualcosa di concreto e di importante che facciamo noi associazioni e voi infermieri insieme ogni giorno. Il vostro Codice affronta e dà risposte ai problemi delle persone con patologie oncologiche come di tutti i pazienti di tutte le patologie e Favo e Fnopi in questo lavoreranno sempre insieme”.
“Quello che percepiscono i nostri oltre 4 milioni di iscritti – ha detto Roberto Messina, presidente dei Federanziani – è che state crescendo tantissimo e sarete la figura professionale cardine per l’assistenza territoriale e di comunità. Il vostro ruolo è e sarà sempre più centrale”.
Infine, presenti all’evento anche i rappresentanti delle religioni che hanno contribuito alla stesura del Codice e che hanno sottolineato che è la prima volta che una professione ha la cura di pensare anche a questo tipo di esigenze delle persone e il neocommissario Enpapi (l’ente di previdenza degli infermieri) Eugenio D’Amico, che ha garantito solidità e certezza dell’Ente e dei servizi che questo eroga ai suoi iscritti.
Ha chiuso i lavori la presidente Mangiacavalli, che ha ringraziato i politici, i rappresentanti delle istituzioni, i dirigenti FNOPI e OPI, i colleghi delle altre professioni sanitarie, le associazioni dei pazienti presenti: “il Codice ora passa nelle mani degli Ordini Infermieristici e degli Infermieri“.
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Nel pomeriggio sarà inaugurata la scuola per i dirigenti FNOPI e OPI.
Bell’evento, complimenti a FNOPI.