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martedì, Marzo 19, 2024
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OSS e igiene delle mani. I Pazienti vanno tutelati con una procedura seguita alla lettera.

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Le mani toccano, trasportano e trasmettono, pertanto le mani degli Operatori Socio Sanitari sono uno strumento pericoloso per la diffusione delle infezioni ospedaliere.

Una corretta igiene delle mani è il sistema più efficace ed economico per la prevenzione delle malattie in ambito ospedaliero. L’OMS classifica il lavaggio delle mani come la misura più importante nel controllo delle infezioni ospedaliere; una corretta applicazione delle procedure previene il 40% circa delle stesse, pertanto nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere risulta fondamentale la corretta igiene delle mani.

La cute dell’uomo è formata dalla flora cutanea resistente, presente stabilmente e sono microrganismi capaci di vivere e moltiplicarsi, sono disposti prevalentemente negli strati superficiali (80%) ed in minor misura negli strati profondi della cute (20%); per rimuoverli è necessario utilizzare un antisettico locale in aggiunta di manovre prolungate di strofinamento o frizione.

Poi abbiamo, la flora batterica transitoria, che sono microrganismi che si differenziano a secondo della superficie con cui si viene a contatto, non sono in grado di colonizzarla, anche se nei microrganismi sopracitati possono essere compresi anche quelli patogeni.

Nella maggior parte dei casi, in condizioni di normalità, con il semplice lavaggio delle mani con un comune detergente è possibile debellarli ma si rende necessario di antisettici nelle situazioni a rischio ad esempio, in situazioni di emergenza o di pazienti infetti o suscettibili di infezioni.

Bisogna fare attenzione, con l’utilizzo dei guanti protettivi, una volta rimossi gli stessi i microrganismi possono rimanere sulla cute, quindi anche la rimozione dei guanti può ritenersi una manovra a rischio che necessita un lavaggio accurato delle mani.

Il lavaggio delle mani DEVE essere eseguito:

  1. prima di eseguire un’attività lavorativa;
  2. prima di indossare guanti e dopo averli rimossi;
  3. prima e dopo procedure sanitarie/assistenziali;
  4. prima e dopo il cambio paziente;
  5. in caso di contaminazione di liquidi organici o contaminazione biologica/chimica anche solo presunta.

Inoltre, la buona pratica quotidiana indica che mani e unghie devono essere ben curate e prive di smalto, e durante l’attività lavorativa è sconsigliato utilizzare anelli e/o ammenicoli di ogni genere in quanto veicoli di possibili microrganismi.

Il lavaggio delle mani a seconda del rischio a carico del paziente o dell’operatore e in base alla durata del lavaggio, dell’antisettico utilizzato e la durata di utilizzo del prodotto sulla cute è suddiviso in:

  1. lavaggio sociale;
  2. lavaggio antisettico/antibatterico;
  3. lavaggio chirurgico. (esclusivamente medico)

Il lavaggio sociale avviene con acqua e sapone detergente.

Quando eseguirlo?

Prima di:

  1. preparazione e distribuzione del vitto;
  2. distribuzione e somministrazione delle terapie;
  3. manovre non invasive sul paziente che prevedono l’uso o meno dei guanti;
  4. assunzione di alimenti;
  5. utilizzo dei servizi igienici.

Dopo di:

  1. aver rimosso rimosso padelle o pappagalli;
  2. rifacimento del letto dell’unità abitativa;
  3. distribuzione del vitto;
  4. distribuzione e somministrazione dei farmaci;
  5. manovre non invasive sul paziente che prevedono l’uso o meno dei guanti;
  6. aver consumato alimenti;
  7. utilizzo dei servizi igienici.

In teoria l’adeguato lavaggio sociale delle mani con acqua e sapone detergente deve essere eseguito in 1/1,5 minuti, dalla pratica quotidiana non sempre viene seguita questa semplice norma.

Il lavaggio antisettico viene eseguito con acqua e soluzioni antisettiche-detergenti.

Quando eseguirlo?

  • Dopo essere venuti a contatto con liquidi o materiali organici;
  • prima e dopo procedure invasive;
  • prima e dopo l’esecuzione di procedure che prevedono manovre asettiche (tipo l’inserimento di catetere venosi centrali o periferici);
  • prima e dopo contatto con ferite;
  • dopo il contatto di oggetti contaminati;
  • dopo il contatto con apparecchi elettromedicali che sono venuti a contatto con liquidi organici;
    prima e dopo il contatto con pazienti ad alto rischio di contaminazione.

Come eseguirlo:

  • inumidire con acqua tiepida mani e polsi e versare la soluzione antisettica detergente azionando con il gomito l’apposito dispenser;
  • distribuire uniformemente il prodotto sulle mani e sui polsi ponendo particolare attenzione agli spazi interdigitali e alla zona periungueale per almeno 15”;
  • risciacquare accuratamente la zona avendo cura di tenere le mani al di sopra del livello dei gomiti per evitare che l’acqua degli avanbracci contamini le mani;
  • asciugare le mani ed avanbracci (con telo sterile o fogli di carta apposita monouso), iniziando per ogni singolo dito, quindi restante mano e da ultimo l’avanbraccio fino alla piega cutanea del gomito con movimento circolare.

(In commercio esistono gel appositi che sostituisco laddove possibile il lavaggio , ma che devono seguire un’accurata procedure per definire una mano non contaminata).

Per quanto concerne i guanti, è consigliabile utilizzarli per impedire le trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni da paziente a paziente e per ridurre al minimo la possibilità di infezione a carico degli operatori.

Devono essere utilizzati, durante tutte le pratiche assistenziali che comportano esposizione a liquidi organici/biologici, cute e membrane non integre, materiali potenzialmente infetti; selezionando il tipo di guanto più adatto a seconda delle manovre assistenziali o cliniche che andrà a svolgere, ricordandosi che l’uso dei guanti non sostituisce il lavaggio delle mani.

Legenda:

  • agenti antisettici: sostanze antimicrobiche applicate sulla cute per ridurre la flora batterica;
  • antisepsi: metodica atta a ridurre il numero di microrganismi presenti su tessuti viventi mediante distruzione della moltiplicazione;
  • antisettico: sostanza di natura chimica capace di prevenire o bloccare lo sviluppo di agenti patogeni attraverso l’inibizione o distruzione degli stessi su tessuti viventi;
  • asepsi: situazione in cui è altamente improbabile la presenza di microrganismi;
  • contaminazione: presenza temporanea con o senza moltiplicazione di germi su un tessuto o superficie;
  • lavaggio antisettico/antibatterico: indicato per ridurre il più rapidamente possibile la flora transitoria e la carica microbica residente;
  • lavaggio chirurgico: indicato per ridurre al massimo la flora transitoria ed un buon abbattimento della flora residente cercando di inibirne a lungo lo sviluppo;
  • lavaggio sociale: lavaggio con acqua e sapone detergente indicato per allontanare lo sporco e la maggior parte della flora transitoria che proviene dall’ambiente e da contatto;
  • sapone antimicrobico: sapone che contiene un’agente antisettico.

Bibliografia

  • Appunti di viaggio, per OSS per ABF del Sig.Dario Fusè;
  • World alliance for patient safety;
  • Tecniche assistenziali Osp.Celesia (Ge).
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