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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Trenta OSS in sciopero perché minacciati di rimanere a casa senza lavoro: “prima eroi e poi rifiuti umani”.

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Non si arrendono i 30 OSS dell’ASL de L’Aquila in sciopero perché minacciati di rimanere a casa senza lavoro: “prima eroi e poi rifiuti umani”.

Da eroi a rifiuti umani. Si sentono così i 30 Operatori Socio Sanitari (OSS) dell’ASL de L’Aquila minacciati del non rinnovo del contratto di lavoro. E così si sono messi in sciopero e protestano chiedendo dignità e il rispetto dell’opera degli “eroi” della Pandemia.

“Li hanno più volte chiamati eroi perché, in Città come altrove, erano in prima linea nel momento più difficile della storia moderna, la lotta al Covid-19, ma adesso il loro futuro è in bilico. Sono i circa 30 operatori socio sanitari cittadini (Oss) già in stato di agitazione dallo scorso 4 ottobre e che, notizia di oggi, rischiano di rimanere senza lavoro per il mancato rinnovo dei loro contratti di somministrazione con scadenza fine mese, così aggiungendosi alle altre 10 unità mandate a casa lo scorso settembre. E tanti altri ancora rischiano la stessa fine nei prossimi mesi. A loro va la nostra vicinanza e solidarietà”. Lo dichiarano in un comunicato congiunto il Consigliere regionale Americo Di Benedetto, i Consiglieri comunali de “Il Passo Possibile Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni e il Presidente dell’Associazione civico-politica Fabrizio Ciccarelli.

“Il Passo Possibile” – anche con un ODG sull’Emergenza sanitaria ospedaliera e territoriale votato all’unanimità in Consiglio comunale – è stato sempre vigile sulla gestione della sanità cittadina da parte della ASL N.1, che troppo spesso ha generato imbarazzi, specie fra il personale medico, per il drammatico abbassamento dei livelli di programmazione; in particolar modo Americo Di Benedetto da tempo si sta adoperando in Consiglio regionale per un percorso che possa far superare tutte le criticità di una precarietà lavorativa sanitaria non più accettabile né sostenibile (tempi determinati, interinali, lavoratori delle cooperative impegnati nei settori sanitari, amministrativi e manutentivi). Se avere certezze è un diritto sacrosanto dei lavoratori, a maggior ragione dovrebbe esserlo per chi, insieme ai medici, dall’inizio della pandemia ha tenuto in piedi il sistema sanitario nazionale e locale: una professionalità acquisita che, se andasse persa, rimetterebbe in discussione l’erogazione di tutti i servizi sanitari essenziali, oltretutto in un periodo di recrudescenza di nuovi contagi”, concludono i rappresentanti de Il Passo Possibile.

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