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OSS sviene in reparto: “c’erano 30 gradi, si soffocava, basta lavorare come muli”.

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Un Operatore Socio Sanitario (OSS) sviene in reparto: “c’erano 30 gradi, si soffocava, basta lavorare come muli”.

E’ svenuto per il troppo caldo e per lo stress accumulato dovuto ai turni di lavoro massacranti. Un Operatore Socio Sanitario (OSS) è crollato a terra dopo aver accusato un malore. Prontamente soccorso dai colleghi, che ora denunciano: “basta turni da muli, serve rispetto per le persone e tutela per chi garantisce tutti i giorni la salute ai Cittadini”.

Caos caldo al Policlinico di Monserrato. Temperature che sarebbero troppo elevate, quelle registrate in alcuni reparti dell’ospedale ai bordi della Statale 554 e, dopo gli sos degli stessi malati e dei loro parenti arrivano anche gli sos dei sindacati, che confermano le troppe situazioni di criticità. E’ quanto riferisce il collega Paolo Repeanu su Castedduonline.it.

A far sentire la propria voce è Paolo Cugliara, segretario provinciale della Fials.

“Il mondo della sanità è ormai alla deriva e allo sfacelo totale, non si tengono più in considerazione le norme elementari di igiene e sicurezza sul lavoro per operatori e pazienti”, attacca Cugliara. Che racconta, poi, cosa è capitato negli ultimi giorni all’interno del Policlinico: “Ci sono grossi problemi all’impianto dell’aria condizionata. Ieri hanno sospeso la seduta di Ortopedia per eccessivo caldo. I reparti sono allo stremo con temperature che arrivano fino a ventinove gradi”.

E, a supporto delle sue informazioni, il sindacalista ha anche diramato una foto di un impianto di rilevazione della temperatura che segna, appunto, ventinove gradi centigradi.

“Un operatore è svenuto, un Oss della Cardiologia, e i parenti dei pazienti sono in agitazione. C’è stata anche la presa di posizione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. È una vergogna”, chiosa Cugliara.

“In sala operatoria, per legge, ci deve essere una temperatura molto bassa per sfavorire l’aumento della carica batterica e, quindi, scongiurare il pericolo di infezioni”.

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