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OSS. Occorre un cambio di passo a 23 anni dal Profilo Professionale.

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Riflessioni di un Operatore Socio Sanitario sul futuro della professione. Gianfranco Oliveri (OSS) “occorre un cambio di passo”.

Egregio Direttore,

seguo da anni ormai la sua testata giornalistica ed apprezzo le tematiche trattate quotidianamente.

Il 22 Febbraio prossimo ricorre l’anniversario dell’istituzione della figura O.S.S. … sono quasi ben 23 anni che è stata istituita ma in alcuni contesti e da alcuni soggetti non recepita, molto spesso leggo altrove in articoli legati alla Sanità , citare sempre e solo Medici e Infermieri. Ci siamo anche Noi! Medici e Infermieri sono il fulcro del nostro SSN, gli Oss invece hanno in capo la responsabilità in ambito assistenziale, responsabilità esecutiva: corretta esecuzione della prestazione per quanto riguarda le modalità, nell’ambito delle istruzioni ricevute e dell’autonomia riconosciuta, all’Infermiere la responsabilità di risultato: sia per le modalità con cui si opera, che per gli effettivi esiti dell’azione. Il riconoscimento e la presenza degli Oss pertanto è fondamentale nell’ambito dell’attività legata all’assistenza di Base, difatti con la nostra giusta presenza “preveniamo” casi di demansionamento a carico degli Infermieri e siamo per loro preziosi operatori di supporto. Gli Infermieri in quanto professionisti sanitari agiscono in modo consapevole, autonomo e responsabile, sostenuti da un insieme di valori e di saperi scientifici così come definito nel loro codice deontologico composto di 8 Capi e 53 Articoli, è pertanto giusto che vengano valorizzati e apprezzati nella loro identità e totalità e mai demansionati!

In molte occasioni mi è capitato di leggere del divario nord sud del nostro SSN, ma troviamo divergenze legate anche nelle mansioni affidate all’Operatore Socio Sanitario, in molte regioni del Centro Nord…. partendo dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, fino ad arrivare al Triveneto passando per Piemonte e Lombardia….all’Oss vengono attribuite lecite mansioni aggiuntive a seconda di specifiche disposizioni regionali, valorizzando e ampliando i campi della conoscenza agli Attori principali dell’Assistenza di Base. Diversa invece la situazione se rivolgiamo lo sguardo verso il Centro Sud …non voglio aprire sterili polemiche ma solo fornire spunti di riflessioni, sono convinto che ognuno nella propria coscienza è consapevole di quanto descritto.

La presenza degli Oss è ormai forte realtà su tutto il territorio nazionale ma difatti ci vorrebbe una profonda riforma della figura, gli Oss svolgono il loro operato non sono tra le corsie ospedaliere, pensiamo a chi lavora nelle Cooperative, nelle Rsa, negli Hospice, nei Centri Diurni, nelle Case Protette, ove spesso non mancano difficoltà e tutele.

Se in futuro mi chiedessero quale sarebbe il comune denominatore per gli Oss io direi senza esitare Omogeneità! Bisogna coniugare le esperienze maturate sul campo delle conoscenze teoriche e pratiche, incentivate dalla forte passione per il lavoro che ogni giorno mostrano gli Oss, in un progetto ambizioso e ponderato nel futuro prossimo. Perché non prevedere percorsi specifici di crescita professionale aggiuntivi e distinti tra settore pubblico e privato? E’ possibile avviare una profonda riforma della figura e dei percorsi di formazione? La fondazione di un ordine professionale nel futuro prossimo è Utopia?

Un’ ultima riflessione…in Puglia la maggior parte degli Oss ha fatto il suo ingresso nelle aziende ospedaliere e aziende sanitarie soprattutto da Settembre 2020, a seguito del “Concorso Oss di Foggia”, difatti da quella data un numero importante di operatori è presente nel sistema sanitario regionale. Suggerirei a chi ne ha in capo le responsabilità, l’attivazione di specifici percorsi comunicativi per far conoscere in modo più approfondito a cittadini utenti e non solo …la figura dell’Operatore Socio Sanitario, spesso confusa con altre del Comparto Sanità.

Egregio direttore la ringrazio fin da ora per lo spazio che ha voluto dedicarmi e saluto tutti i miei colleghi sparsi per l’Italia a cui rivolgo un invito, uniamoci in quanto come cita un famoso aforisma (di Publilio Siro) “Dove c’è unità c’è sempre la vittoria”, la condivisione di obiettivi e strategie comuni può dar vita a concreti risultati.

Gianfranco Oliveri, OSS

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