Anche gli OSS italiani stanno decidendo in massa di cambiare lavoro o di trasferirsi all’estero. Questa lettera ne racconta il malessere.
Egr. Direttore,
ieri leggendo un suo editoriale sull’intention to leave degli Infermieri mi sono detto come mai una rivista così importante e sempre sul pezzo come AssoCareNews.it continui ad ignorare gli Operatori Socio Sanitari.
Anche noi OSS veniamo pagati con stipendi da fame a fronte di una mole di lavoro spesso maggiore di quella della professione infermieristica.
Ci va bene se lavoriamo nel pubblico, ma chi di noi lavora nel priva fa fatica ad arrivare a 1000 euro netti mensili.
Poi non parliamo della impossibilità di fare carriera, se non nei sindacati, e del riconoscimento di competente tanto decantate ma mai effettivamente tali.
Per questo motivo mi sono posto davanti ad un bivio:
- Lascio il lavoro e faccio altro;
- Emigro in Svizzera, torno a studiare e cerco lavoro come assistente infermieristico.
Qualcosa farò, ma la cosa scontata è che non tornerò a fare l’osso in una Italia che non mi vuole.
Grazie di tutto.
Michele Goffredo, Oss
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