Il Consiglio Europeo degli Ordini dei Medici (CEOM) compie 50 anni: “la professione al servizio della dignità dell’umano”.
“I medici sono i custodi della dignità della persona umana: non solo coloro che fanno diagnosi e terapia in maniera esclusiva, ma coloro che attraverso la diagnosi e la terapia riescono a comprendere le problematiche dell’uomo e a salvaguardare la sua dignità e i suoi diritti. È questo il messaggio che voglio dare, a nome della professione medica italiana, a tutti i colleghi europei”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha aperto questa mattina a Roma i lavori del Ceom Plenary Meeting, l’assemblea del Consiglio europeo degli Ordini dei Medici. Un incontro tanto più significativo perché dedicato alla celebrazione dei 50 anni dell’istituzione.
“Ringrazio il Presidente José Santos e il Vicepresidente Nicolino D’Autilia per aver voluto celebrare il mezzo secolo di vita del Ceom proprio a Roma – ha continuato -. Un atto significativo e un riconoscimento per il lavoro svolto dai medici italiani in questo grande paese che è l’Europa, in un momento delicato come quello della pandemia. Ricordiamo tutti i medici che hanno perso la vita, in particolare i 365 medici italiani. Si apre da qui una grande riflessione su quale sarà il futuro della Professione medica in Europa, tra nuove sfide, penso all’ambiente e alla telemedicina, e la necessità di volgere le ragioni dell’Economia agli imprescindibili obiettivi di Salute”.
Sempre le nuove tecnologie, ma anche la violenza contro i medici e il burnout, al centro del discorso del Presidente del Ceom Santos, mentre il Vicepresidente D’Autilia ha evidenziato l’importanza della comunicazione per avvicinare i giovani alle tematiche della Salute e della Professione medica. Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha fatto un excursus sulla gestione italiana della pandemia, dalla prima ondata sino ad oggi, con la campagna vaccinale.
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