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Infermiere palpeggiate e offese, Nursind: Situazione fuori controllo, pronti a ogni forma di protesta.

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Infermiere palpeggiate e offese, Nursind: Situazione fuori controllo, pronti a ogni forma di protesta. Più sicurezza o si ritiri il personale sanitario dalle carceri.

Infermiere palpeggiate, offese e minacciate. La situazione dei colleghi che lavorano in carcere è fuori controllo e arriva la denuncia del Coordinamento regionale Nursind.

“Solo nell’ultimo periodo” racconta Roberta Sassu, segretaria territoriale di Livorno del
NurSind “si sono verificati numerosi casi: la settimana scorsa sono stata minacciata da un detenuto durante il giro della terapia, poche ore prima una dottoressa aveva rischiato di essere picchiata”.

“La settimana precedente erano stati presi di mira verbalmente altri medici e infermieri, mentre il 7 ho subito un’aggressione fisica: stavo somministrando la terapia quando un detenuto mi ha afferrato la mano e mi ha sbattuto sulla porta di ferro della cella. Per fortuna sono riuscita a sottrarmi alla presa, giusto in tempo per schivare uno schiaffo”.

Una situazione difficilissima quella portata all’attenzione dal sindacato, che si interseca con l’ormai cronica carenza di guardie carcerarie.

“Nel carcere di Livorno” prosegue Sassu “ci sono tredici agenti penitenziari per trecento detenuti: un numero insufficiente che non è in grado di garantire la sicurezza neppure del personale sanitario. E allora, se la situazione non è sicura, è bene che l’Asl Toscana Nord Ovest ritiri medici e infermieri dai carceri. O dobbiamo aspettare che qualcuno di noi si faccia male seriamente? Nelle scorse settimane una commissione di controllo dell’azienda ha fatto un sopralluogo alle Sughere, ma si è limitata a entrare nell’infermeria, senza visitare le sezioni. E ha potuto avere solo un quadro molto parziale di ciò che succede all’interno della struttura”.

La situazione non è drammatica solamente a Livorno: nei giorni passati si è registrato un atto di violenza sessuale nei confronti di un’infermiera nel carcere di Sollicciano (Firenze), dove da tempo vengono segnalati episodi di questo tipo nei confronti del personale infermieristico che lavora all’interno della struttura.

In questo caso un detenuto, senza scorta del personale di custodia, ha chiesto di poter accedere all’infermeria perché si sentiva male.

Una volta aperta la porta l’uomo ha tentato di saltare addosso all’infermiera, palpandola nelle parti intime. Solo grazie all’intervento di un agente della polizia penitenziaria e all’ausilio di un altro detenuto la donna è stata liberata e al pronto soccorso le sono stati refertati oltre cinque giorni di prognosi.

Difficoltà anche a Pisa.

In questo caso legate soprattutto alla percezione di insicurezza del personale sanitario dovuta alla scarsità di personale della polizia penitenziaria all’interno del “Don Bosco”.

Il sindacato chiede alle istituzioni di farsi carico della grave situazione, attuando tutte le
misure necessarie al fine di prevenire in futuro nuovi episodi, dichiarandosi pronto a intervenire con tutte le forme di protesta a difesa della salute e incolumità degli operatori sanitari che prestano servizio in queste strutture.

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