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Dopo i morti a Milano nella RSA ora gli OSS chiedono maggiori garanzie per sé stessi e per gli Assistiti.

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Dopo i morti a Milano nella RSA ora gli Operatori Socio Sanitari (OSS) chiedono maggiori garanzie per sé stessi e per gli Assistiti.

La Federazione Migep scrive al sindaco di Milano Giuseppe Sala e all’assessore regionale al welfare Guido Bertolaso a distanza di qualche giorno dal rogo che ha devastato una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) e provocato diversi morti e feriti tra persone fragili ed indifesi.

Ora le indagini della Procura dovranno indicare chi sono e se ci sono dei colpevoli in questa vicenda, che ha allarmato tutta la sanità pubblica e privata in Italia relativamente ai sistemi e della procedure di sicurezza e di allarme in casi simili.

E sicurezza e maggior tutela chiedono gli Operatori Socio Sanitari (OSS), che mediante il Migep ora scrivono a Sala e Bertolaso.

Ecco la lettera.

Gli Stati Generali degli Oss sono fortemente turbati dalla Tragedia avvenuta nella RSA di Milano ”Casa dei Coniugi” dove sono morti 6 ospiti e 80 ospiti sono stati ricoverati per intossicazione dai fumi causati dall’incendio.

Si sottolinea l’importanza di rivedere le disposizioni delle normative sulla sicurezza degli impianti antincendio e sulla corretta manutenzione degli estintori e idranti, su tutte le RSA, soprattutto il non rispetto della legge 81 “sicurezza sui luoghi di lavoro”, di operatori non adeguati numericamente nei vari turni.

Bisogna cambiare il paradigma delle strutture RSA, prendere sul serio la difesa della salute dei cittadini fragili. Quando parliamo di persone fragili, si parla non solo nello specifico della Casa dei Coniugi, ma parliamo di tutte le Strutture Sanitarie RSA – RST – Cra – di Comunità e Comunità psichiatriche; tutte queste criticità vanno sicuramente sistemate pensando ad una riorganizzazione generale di queste strutture. Chiediamo chiarezza, trasparenza e giustizia per i morti e per chi a rischiato la propria vita, e questa è una priorità assoluta.

Non bisogna solo parlarne e trovare il colpevole, quando questa politica non permette di trovare soluzioni e permette che il sistema assistenziale dei fragili peggiori ulteriormente, con strutture che non hanno nulla a norma di legge, poiché vengono disattese. È un momento di riflessioni per tutti, poiché siamo stanchi di queste situazioni e riteniamo che il 90% delle strutture non sono in regola, bisogna tutelare la salute di tutti.

Sono diverse le criticità che solleviamo al Sindaco, all’Assessore, alla Politica che non permettono di sbloccare le assunzioni, portando a coprire il deficit di personale con il super oss, mettendo delle pezze. Si continua a dimostrare che non si risolve la carenza del personale, dove di notte c’è solo un infermiere e tre ASA per piani su 170 ospiti, se va bene, altrimenti sono solo gestiti da pochi ASA o OSS senza infermieri.

Chiediamo un’indagine approfondita su tutte le strutture assistenziali, non chiediamo risposte esaustive su quanto è avvenuto, ma soluzioni a ridurre la carenza di personale, dare la sicurezza nei luoghi dove gli anziani risiedono, assunzioni di personale.

La salute è un diritto primario e va garantito a tutti, il nostro Servizio Sanitario Nazionale va tutelato insieme ai professionisti, bisogna assumere e aprire servizi in grado di dare risposte in modo veloce ai cittadini ed implementare i servizi attuali per non morire a causa del risparmio e dei tagli. Non si può più rimanere inermi davanti ai tagli della sanità pubblica, dove la politica incrementa il privato. Per quanto riguarda la medicina territoriale, parliamo di sanità pubblica, di emergenza e urgenza.

Ci si inventa l’ospedale di comunità, e poi ci rendiamo conto che non abbiamo il personale per farlo funzionare, e questo creerà grossi carichi di responsabilità a livello domiciliare, nelle famiglie, nessuno ha una visone complessiva di quello che potrà succedere, è molto pericoloso quanto si sta mettendo in atto, perché entreremo nel futuro assistenziale ancora più deboli, avremo una riforma senza risorse, come faremo ad assistere 800 mila anziani in più; è importante chiarirsi le idee su quanto sta avvenendo. Bisogna cambiare paradigma della sanità, bisogna assumere personale, abbiamo bisogno di una medicina territoriale, di strutture sicure, e non della cittadella della salute.

Chiediamo i livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti dal servizio pubblico, e bisogna ripensare a una sanità pubblica, a RSA sicure come a livello europeo, per evitare tragedie come queste.

La Regione Lombardia ha presentato il suo piano d’intervento, investendo su nuove infrastrutture stradali e ferroviarie per le Olimpiadi del 2026, un miliardo destinato per l’agricoltura regionale, 800 milioni per ristrutturazione edilizia scolastica, 800 milioni in conversioni di immobili esistenti, 114 milioni sull’intervento dell’area, mentre per la sanità e la medicina territoriale è fuori da questi progetti; non vi è traccia dell’implementazione del piano USCA, assunzione del personale e aumento posti letto.

Questi spostamenti economici hanno contribuito a smembrare molti servizi, creando grossi buchi nel sistema assistenziale portando a chiusure di molte strutture assistenziali, con grossi disagi dei cittadini, bambini, anziani.

Pensiamo che il bastimento di denaro che arriva dall’Europa, ci porta dire, che non sia rivolto alle generazioni che verranno, ne a garantire la salute, ne a garantire la vita sul pianeta, ma piuttosto sia guidato dall’idea di crescita di concorrenza e di competizione, l’esatto contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato. Siamo ancora immersi nell’attuale modello occidentale fondato sulla predazione della natura, e sulla disuguaglianze.

Non abbiamo capito e non vogliamo capire che nessuno si salva da solo, siamo persone interdipendenti tra di noi e con l’ambiente che ci circonda, il covid ce l’ha battuto in faccia, eppure la strada da percorrere sembra ancora tanta, e ancora tanti morti per negligenza politica; e una inevitabile corsa continua al risparmio.

L’essere umano conta meno. Poi la politica non guarda il mal funzionamento della gestione delle strutture, i morti, sviando il dramma, affermando che l’efficienza, l’emergenza e urgenza ha funzionato.

Gli eroi ci sono sempre, come ci sono sempre gli Oss- ASA- Infermieri, perché c’è la responsabilità professionale, l’etica professionale, e il senso del dovere, rischiando in prima persona nel salvare più vite umane, cosa che non ha la politica. Una simile tragedia non deve più accadere. E la politica in tutto questo non deve defilarsi ancora una volta.

La Federazione Migep Stati Generali OSS – Angelo Minghetti

Leggi anche:

Rogo in RSA: possibili prime iscrizioni nel registro degli indagati tra Infermieri, OSS e Dirigenti.

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