Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari: quando il trasferimento di reparto è illegittimo?
In Italia, il trasferimento di reparto di un infermiere, di un oss o di un professionista sanitario da una unità operativa ad un altra può essere effettuato dal datore di lavoro, ma solo in determinate circostanze e con il rispetto di determinati diritti del lavoratore.
Il trasferimento, in particolare, può essere effettuato:
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Per esigenze organizzative o produttive dell’azienda: in questo caso, il datore di lavoro deve dimostrare che il trasferimento è necessario per il buon funzionamento dell’azienda o per il miglioramento dell’efficienza produttiva;
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Per motivi di salute o sicurezza del lavoratore: in questo caso, il datore di lavoro deve dimostrare che il trasferimento è necessario per tutelare la salute o la sicurezza del lavoratore;
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Su richiesta del lavoratore: in questo caso, il lavoratore ha il diritto di richiedere il trasferimento in un altro reparto, a condizione che il trasferimento sia possibile e non danneggi l’interesse dell’azienda.
In tutti i casi, il lavoratore ha il diritto di essere informato del trasferimento con un preavviso di almeno 20 giorni. Il lavoratore può opporsi al trasferimento entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.
In caso di opposizione del lavoratore, il datore di lavoro deve dimostrare che il trasferimento è necessario e giustificato. Se il datore di lavoro non è in grado di dimostrare la necessità del trasferimento, il lavoratore può impugnare il trasferimento davanti al giudice del lavoro.
Trasferimento illegittimo.
In caso di trasferimento illegittimo, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno, che può consistere nella retribuzione persa, nel danno morale e nel danno alla professionalità.
In particolare, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno se il trasferimento:
- È avvenuto senza un’adeguata motivazione o preavviso;
- Ha causato un pregiudizio alla salute o alla sicurezza del lavoratore;
- Ha causato un pregiudizio alla professionalità del lavoratore.
