Corsie vuote, annullamento per le limitazioni di Medici, Infermieri e OSS. Il piano è al vaglio, con la scusa della lotta ai furbetti.
Annullare le limitazioni per rimpolpare l’organico in corsia.
Il piano è geniale e dimostra, ancora una volta, a quanta pochezza gestionale stiamo assistendo oramai da troppi anni.
La carenza cronica di personale sanitario ha prodotti tantissime toppe inefficaci e dispendiose. Esternalizzazioni selvagge, personale interinale o a gettone, nuovi profili professionali dalle mansioni ibride ed estensione fuori normativa delle mansioni dei singoli lavoratori.
Ma tutto questo non ha prodotto il risultato sperato, che alla fine vede resistere e ampliarsi tutte le criticità di bilancio e di risorse umane.
La nuova spudorata idea è quella di ridiscutere le limitazioni che non permettono a Medici, Infermieri e OSS di essere spostati e impiegati a piacimento dai manager del settore sanitario.
Il piano è partito nel Lazio ma sta per avere principio in molte altre Regioni italiane, senza distinzione di colore di governo.
Secondo stime ufficiali, circa il 15-25% del personale sanitario presenta una limitazione lavorativa: chi non può sollevare pesi, chi non può stare troppo tempo in piedi, chi non può fare le notti, chi non può essere esposto a eccessivi carichi di stress etc. etc.
Nelle prossime settimane saranno ricontrollate le cartelle di tutti questi lavoratori al fine di mettere in discussione e cercar di rimuovere quante più limitazioni possibili.
Il tutto nel buon nome della “lotta ai furbetti”, che per carità ci saranno pure. Ma il rischio è che i “furbetti” siano ben piazzati nella loro posizione, mentre un poveraccio che lavora da anni con la schiena a pezzi è possibile che sia costretto a tornare quanto meno in corsia.
L’ennesima beffa per chi si reca ogni giorno a lavorare, nonostante buste paga indecorose, assenza di sicurezza, mancanza di gratificazioni e nebbiose prospettive di pensionamento.