Le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl hanno recentemente analizzato il panorama della sanità nella provincia di Monza e Brianza, evidenziando una serie di problematiche legate alla carenza di personale medico e infermieristico sul territorio, così come al ritardo nelle infrastrutture di assistenza domiciliare.
Uno dei nodi critici individuati riguarda la mancanza di medici di medicina generale e l’elevato carico di lavoro che devono affrontare quelli attualmente in servizio. Con fino a 1800 pazienti assegnati per ciascun medico di base, l’assistenza sanitaria rischia di essere compromessa dalla difficoltà di gestire un volume così elevato di casi, mettendo a repentaglio sia la qualità dell’assistenza fornita che il benessere dei professionisti stessi.
Oltre alla pressione derivante dal numero di pazienti, i medici di base devono affrontare una crescente burocrazia nel settore sanitario, resa ancora più complessa dall’uso della tecnologia. La mancanza di uniformità nei protocolli e la necessità di riscrivere più volte le ricette possono generare ritardi e disagi per i pazienti, oltre a incrementare lo stress dei medici.
Inoltre, la mancanza di una collaborazione efficace tra medici di base e specialisti può compromettere la corretta distribuzione delle prestazioni sanitarie, costringendo i medici a emettere prescrizioni non sempre necessarie.
Il rinnovo del contratto di lavoro dei medici di base rappresenta un’altra questione critica che contribuisce all’insoddisfazione e alla sfiducia dei professionisti del settore.
Per affrontare queste sfide e garantire un servizio sanitario di qualità per tutti i cittadini, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni sanitarie, dei medici, degli infermieri, dei pazienti e delle organizzazioni sindacali, al fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale medico e infermieristico e assicurare un’assistenza adeguata e accessibile a tutti.