Ci scrive un Operatore Socio Sanitario: “io costretto ad inserire un Catetere Vescicale in emergenza, il Paziente poi è stato male; Infermieri e Medico ridevano”.
Carissimo Direttore,
mi chiamo V.M. e sono un operatore socio sanitario. Vi chiedo di rimanere anonimo o di indicare solo le mie iniziali, voglio evitare richiami disciplinari o querele.
Lavoro in Pronto Soccorso da 6 mesi e sono stato assunto dopo aver vinto un regolare concorso. Tra l’altro mi sono posizionato tra i primi in graduatoria. Qualche sera fa sono stato costretto ad inserire un Catetere vescicale a paziente giunto in PS in Codice Rosso.
Infermieri e Medico erano impegnati nel reperire accessi venosi e nel posizionare il ventilatore meccanico in un paziente giunto in fin di vita per un ictus emorragico.
Ad un certo punto il Medico mi ha ordinato di inserire un CV. Ero basito. Inizialmente mi sono rifiutato, poi dietro le urla del Medico ho deciso di provare ed ho sbagliato.
Ho creato una via sbagliata e ho forato l’uretra, mentre il paziente si agitava per il forte dolore. Poi è morto, non si poteva salvare e non certo per colpa mia.
Però mi sono schifato: Infermieri e Medico mi hanno anche deriso. In che Italia viviamo? Possibile che io da OSS debba eseguire manovre invasive non di mia competenza?
Spero mi garantiate l’anonimato. Grazie.
V.M., OSS
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