Ordine Infermieri Firenze Pistoia e Assemblea Online. Le modalità non convincono gli iscritti: NO GRAZIE!
Ordine Infermieri Firenze Pistoia ancora una volta senza pace. Tra bocciature e rinvii all’ultimo secondo, gli iscritti contestano ancora una volta la gestione economica dell’ente, presieduto dal David Nucci, ex braccio destro di Danilo Massai. Stavolta la scelta di organizzare l’assemblea di sabato mattina via online non convince una collega. Ecco la sua rimostranza.
“Gentile Direttore,
le invio queste mie parole per la sua rubrica “lettere al direttore” con la speranza di condividere con Lei e con i suoi lettori una riflessione che Io ed altri colleghi iscritti all’OPI Firenze Pistoia (FiPt) stiamo facendo da giorni dopo aver ricevuto la lettera di convocazione per l’assemblea generale degli iscritti del giorno 22 p.v. che ci induce ad interrogarci sui principi di democrazia e di trasparenza che nell’etica della nostra
professione non possono venire meno.
Per fare un po’ di cronistoria vorrei ricordare che il 20 Aprile 2022 l’assemblea tenuta in presenza
bocciò il bilancio consuntivo 2021 presentato da OPI FiPt con uno scarto cospicuo di voti vista
l’eccezionale presenza di partecipanti, a detta di molti mai vista; la stessa assemblea fu dichiarata
poi nulla motivando la decisione con una presunta aggressione novax tutt’altro che dimostrata.
Oltre due mesi più tardi, precisamente il 24 di Giugno, giorno di festa per il Patrono a Firenze, la
nuova convocazione di OPI FiPt portò ad Empoli la nuova assemblea la quale non fu svolta per
decisione dell’allora Presidente, poi dimissionario, con la motivazione che la sede prescelta non era
idonea per capienza (70 posti circa…) a fronte di centinaia di presenti che, com’era prevedibile,
rispondevano alla convocazione ricevuta (essendo oltre 9 mila i convocati tanti quanti sono gli
infermieri iscritti a OPI FiPt). Nel novembre dello stesso anno una nuova convocazione da parte di
OPI FiPt per l’assemblea generale con o.d.g approvazione bilancio consuntivo 2021 e variazioni di
bilancio, portò nuovamente gli infermieri iscritti a riunirsi a Campi Bisenzio dove dopo un animato
confronto la votazione, a chiamata nominale nonostante centinaia di presenti, bocciò nuovamente lo
stesso bilancio.
Detto questo arriviamo ai fatti attuali dove ancora una volta OPI FiPt convoca i suoi iscritti per una
nuova assemblea con o.d.g. un vecchio tema: l’approvazione rendiconto generale 2021, oltre ad altri punti subordinati all’approvazione del tema principale.
La lettera di convocazione per l’Assemblea ordinaria, inviata tramite pec agli iscritti, prevista per il giorno 22 aprile 2023 alle ore 10.00, informa che la stessa verrà svolta in VIDEOCONFERENZA, anziché in presenza – e coloro che vi parteciperanno dovranno registrarsi – insieme ad eventuali deleghe sempre via pec entro e non oltre le ore 09.00 del 19 aprile 2023, ed in ottemperanza della Circolare FNOPI n. 8 del 24 gennaio 2023 che riporta: “coloro i quali intendano intervenire nella discussione dovranno inviare a mezzo pec apposita domanda di intervento con breve indicazione dell’oggetto dell’intervento, due giorni prima di quello fissato per l’Assemblea”, si dovranno registrare !!!
Circolare che per altro viene messa in trasparenza dallo stesso OPI soltanto dopo ripetute sollecitazioni da parte degli iscritti. Tale modalità di riunione ci appare incomprensibile, se non dal punto di vista dell’elemento scoraggiante poiché non va a vantaggio della trasparenza e del confronto.
Inoltre, in questo primo trimestre 2023 sono già state effettuate le assemblee degli iscritti degli OPI
di Torino (15.800 iscritti), Milano (25.700 iscritti), Bologna (8000 iscritti ), Roma (35.000 iscritti ),
Napoli (21.000 iscritti ), Bari (9.000 iscritti) e di molti altri, tutte in presenza.
Ritengo siano molti i motivi a sfavore di una assemblea degli iscritti non in presenza, motivi che
apparentemente, ma mi rifiuto di crederlo, vanno a ledere quel principio democratico, citato
all’inizio della lettera, soprattutto quando la situazione socio sanitaria non obbliga a modalità
eccezionali e protette come abbiamo visto nel recente passato.
È pacifico ricordare che: “L’Assemblea degli iscritti è l’organo fondamentale e primario
dell’Ordine dal quale prende vita tutta l’attività della persona giuridica. È l’organo maggiormente
democratico in quanto è formato da tutti gli iscritti all’Albo. Da essa nascono gli altri organi di
democrazia rappresentativa, in primo luogo il Consiglio Direttivo ed all’interno di esso il
Presidente, il Vicepresidente, il Segretario e il Tesoriere.”(www.fnopi.it).
Consapevole anche che la normativa prevede che ( D.M.S. n. 0002793-15/03/2018 ) : “Ciascun Ordine può stabilire con propria delibera che le votazioni si svolgano con modalità Telematiche, individuandone le procedure operative che saranno validate dalla Federazione”,
tuttavia, visti i precedenti, non possiamo che essere diffidenti e domandarci : – Dove risiede la democrazia se si ostacolano il confronto e la partecipazione? – Qual è l’intento del Consiglio Direttivo che si avvale di modalità che limitano il confronto
spontaneo e dubbie dal punto di vista della partecipazione (fino a prova contraria)?
– Come avverrà il controllo dei voti? – Chi garantisce il super partis?
Dal confronto con i colleghi viene fuori che molti, moltissimi sollevano gli stessi dubbi ed alcuni,
per quanto mi è dato sapere, hanno inviato via pec osservazioni in linea con le mie, ad OPI FiPt, alla
Federazione Nazionale (FNOPI), al Ministero della Sanità, all’Ufficio per il controllo interno
trasparenza e sanità.
Gentile Direttore, da infermiera ligia agli obblighi contrattuali che questa professione richiede e da
libera cittadina mi interrogo se modalità come quella intrapresa da OPI FiPt sopra descritta, ma che possiamo ritrovare anche in altre realtà similari dove l’elemento partecipativo è prioritario, siano
accettabili fuori da contesti di emergenza socio sanitaria, ove acquisiscono il sapore di espedienti
per mantenere le distanze dei diretti interessati anziché promuovere la partecipazione e la
condivisione, in questo caso dell’Ordine professionale; mi pare che finiscano piuttosto per
disgregare quel senso di appartenenza ad una categoria professionale troppo spesso maltrattata in primis dagli stessi appartenenti.
Cordialmente saluto e ringrazio
Dr.ssa Raffaella Bigliazzi”.
LOrdine ha scelto la data attraverso un processo di consultazione pubblico.
