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MIGEP. Il nuovo OSS deve avere le stesse competenze dell’Infermiere Generico.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del MIGEP. Il nuovo Operatore Socio Sanitario deve avere le stesse competenze dell’Infermiere Generico.

Egregio Direttore,

in data 17 aprile 2023 si è svolto l’incontro con i rappresentanti delle Regioni e il Ministero della Salute e la Federazione Migep OSS su due provvedimenti che, ancora in bozza, potrebbero arrivare molto presto sul tavolo della Conferenza Stato Regioni.

Il Coordinatore della Commissione ha illustrato i contenuti delle due bozze, la prima ipotesi è sulla revisione del profilo OSS, e la seconda relativa all’istituzione di una nova figura destinata a sostituire l’OSS con formazione complementare.

La federazione Migep ha espresso la propria riflessione sulla nuova figura ancora da definire il nome che la Commissione Salute propone con un breve percorso formativo, il compito di questa nuova figura dovrà assorbire competenze infermieristiche (il vecchio infermiere generico), che dovrà rispondere ai bisogni della salute dei cittadini negli ambiti territoriali “ospedalieri, sanitari, sociosanitari, dove gli verranno affidate attività complesse.

Un progetto che parte dall’obiettivo della carenza infermieri, e nel legalizzare tutte le strutture rsa che si trovano nella illegalità nel dare l’assistenza infermieristica. Stesso progetto del super OSS, ma gestito non più a discrezione di ogni regione, ma unificato a livello nazionale.

Riteniamo che l’evoluzione dell’OSS sia fondamentale e quanto mai necessaria dopo 23 anni, per dare una risposta più avanzata e adeguata alle sfide che vengono richieste nell’organizzazione del lavoro, sui nuovi bisogni in un quadro epidemiologico e nosologico del nostro paese.

Riteniamo che sia un’ottima base di partenza, ma, rileviamo un restyling non evolutivo fuori dagli standard europei, l’OSS rimane generalista, portandosi dietro tutte le competenze che vanno dalla colf al sanitario.

Per la figura x x è una figura elastica, poiché in molti servizi non ci saranno più infermieri, anche qui si va a migliorare la qualifica sulla figura xx, portandosi dietro tutte le competenze dell’OSS di base, il corso è relegato a poche ore, viene a mancare la farmacologia, insomma, viene fatta una spolveratina alla qualifica, si può dire che è un regalo agli infermieri e alla legalizzazione delle lacune nelle strutture rsa.

Bisogna lavorare sui contenuti, poiché privi di analisi, evidenziamo potenziali criticità organizzative e la mancanza di una vera valorizzazione delle due figure, senza contare i carichi di lavoro, il mancato riconoscimento del lavoro usurante, vincoli di assunzione, gli standard assistenziali, il conflitto nell’ambito dell’equipe e i salari insufficienti.

Con l’elenco regionale, appare più consono alla legislazione vigente istituire il ruolo socio sanitario con correlata vigilanza e armonia per evitare quello che sta succedendo con il super OSS, e che vada nell’ottica di una costituzione di un collegio ordinario in un registro nazionale.

Sul tema 24 mesi, noi abbiamo seri dubbi poiché non verranno mai rispettati.

Sul discorso: “operatore di interesse sanitario e ruolo socio sanitario” rileviamo una discrepanza, non indica nulla, manca certezza di cos’è l’OSS, non si parla di un inquadramento contrattuale.

L’OSS di base rimane uguale con le stesse ore, stesso principio di partecipazione con il titolo di studio, mentre la nuova figura xx può partecipare per chi ha il diploma superiore, dando maggior responsabilità, ma se sbaglia?? Bisogna pensare ad una assicurazione.

Le ore sono poche in merito al carico di responsabilità, poi rileviamo che tutti quelli che non hanno un diploma e hanno fatto un corso FC sono considerati inferiori a questa formazione.

Come federazione Migep abbiamo evidenziato 6 punti essenziali e importanti a livello giuridico:

  • Salario;
    • Assicurazione;
    • Dumping;
    • Registro Nazionale;
    • Ruolo socio sanitario – Area Socio Sanitaria;
    • Lavoro usurante.

Riteniamo che queste bozze devono evitare il dumping salariale riconoscendo il medesimo costo contrattuale previsto dalla sanità pubblica anche nel privato prendendo esempio dal modello europeo.

Di chiarire le responsabilità che avranno questi operatori nel loro esercizio, e le necessità soprattutto assicurative con un allargamento della legge Gelli.

Di provvedere l’istituzione di un registro nazionale obbligatorio attraverso una legge nazionale e valido per tutte e due le figure. Come Stati Generali stiamo già provvedendo alla sua istituzione.

Difronte alla necessità di reintegrare un nuova figura che era ricoperta dall’infermiere generico, per l’accesso al nuovo profilo xx, riteniamo che bisogna istituire una formazione in modo centrale ed uniforme attraverso gli istituti socio sanitari con un diploma di qualifica.

Per quanto riguarda il nome della nuova figura xx può essere denominato “assistente” che riflette la collocazione contrattuale, la seconda x chiamarlo infermieristico è riduttivo poiché non è un profilo di supporto, si potrebbe chiamarlo “assistente per la salute” per questioni nominalistiche.

Che all’interno delle bozze venga chiarita che queste figure non sono di supporto come il pensiero dominante di qualche rappresentanza professionale, mettendo in risalto che queste figure collaborano e si integrano nell’equipe con gli altri professionisti attraverso una giusta corretta definizione di ruoli e competenze nelle linee del diritto alla salute.

La legge 42/99 ha decretato un vuoto legislativo assistenziale mettendo puericultrici e infermieri generici in emarginazione, si potrebbe integrarli nel nuovo percorso riducendo la carenza del personale, costruendo percorsi di specializzazione all’interno della nuova figura.

Le puericultrici altamente preparate nella assistenza post partum, sia all’allattamento del bambino a livello domiciliare aiutando le mamme a non essere abbandonate a se stesse, possono essere integrate sotto il profilo della nuova figura nel mondo assistenziale al neonato.

Per quanto riguarda la proposta sulla nuova figura professionale xx si ritiene quanto mai opportuno da realizzare, da decenni abbiamo ritenuto necessario alla sua istituzione per sopperire al vuoto assistenziale creatosi con la legge 42/99 presentando una proposta Assistente per la salute. Liberando in questo modo i professionisti da alcune competenze e permettendo anche agli OSS liberi professionisti di svolgere a pieno la propria autonomia professionale, dando in questo modo risposte più avanzate e adeguate alle sfide che si presenteranno nell’organizzazione del lavoro rispondendo ai nuovi bisogni dei cittadini, rimodellando anche la professione OSS di base.

Si chiede una maggior valorizzazione nell’appartenenza dell’OSS e della nuova figura nell’area delle professioni sociosanitarie art 5 della legge 3/18 e successivamente alla precedente legge sulla costituzione del nuovo ruolo sociosanitario che vanno a superare la legge 43/2006. La politica ci ha insegnato che prevalgono le leggi varate nuove, poiché queste due Leggi di Stato indicano che l’OSS è un professionista rispetto a un operatore di interesse sanitario che è una figura del ruolo tecnico.

Sulla questione corsi di aggiornamento la federazione Migep sta ponendo e realizzando la certificazione delle competenze per l’OSS, poiché 15 ore di ECM annue sono poche, sarebbe opportuno se venisse richiamato nelle bozze la certificazione delle competenze.

Le due bozze richiamano ordine e armonia al tema, riteniamo che necessita creare una figura armonica, riconosciuta nel contratto, e tutelata da una assicurazione con riconoscimento nell’area socio sanitaria, del lavoro usurante. Riconoscimento della professione e come professionisti dal Ministero della Salute e consolidata nel Registro Nazionale obbligatorio disciplinato in un riconoscimento maggiore sancito da una legge nazionale.

Sull’equipollenza della qualifica che viene richiamata nella bozza art 20, va a discriminare tutti gli operatori che hanno acquisito la terza S, ma non hanno il titolo di studio richiesto; pertanto, sarebbe opportuno che anche costoro pOSSano accedere con concorso interno alla nuova figura, poiché operatori che hanno acquisito esperienza lavorativa anche attraverso l’emergenza (covid 19).

Nella commissione di esame della qualifica per xx, vedasi la composizione della commissione di esame che vede due infermieri nominati dall’ordine provinciale, proponiamo la seguente modifica; un infermiere nominato dalla regione che tiene uno specifico elenco di infermieri esperti, un operatore socio sanitario nominato dalla regione da un elenco di operatori socio sanitari esperti.

Sulla questione del coordinatore o tutor, riteniamo opportuno la presenza del coordinatore che deve essere il garante poiché ha la competenza della struttura del corso e della parte curriculare e dell’esercizio professionale, poiché le competenze non sono le stesse.

Sulle guide di tirocinio è opportuno prevedere OSS esperti come guide in tirocinio in esperienza nei servizi accreditati.

Riteniamo che i punti evidenziati siano punti che rispecchiano il percorso per valorizzare la professione che per noi sono imprescindibili, riteniamo che sia necessario un proseguo di confronto al fine che si pOSSa portare un sostanziale miglioramento alle bozze e che si pOSSa nel più breve tempo alla loro attuazione in quanto siamo in ritardo di decenni.

Lo staff Migep degli Stati Generali
Simone Rizzato – Daniel Onetti – Angelo Minghetti

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