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Malavasi (PD): “il Governo Meloni deve ascoltare gli Infermieri, prima che sia troppo tardi”.

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Intervento del deputato Ilenia Malavasi (PD): “il Governo Meloni deve ascoltare gli Infermieri, prima che sia troppo tardi”.

Egr. direttore,

ho letto con molta attenzione le riflessioni della FNOPI e le condivido pienamente. Non credo infatti vadano nella giusta direzione i provvedimenti spot, come quelli finora avanzati dal Ministro Schillaci e dal Governo di destra, per affrontare la questione infermieristica, come da tempo abbiamo affermato pubblicamente con il consenso di parte larga della professione infermieristica e delle sue rappresentanze sindacali e scientifiche.

E’ del tutto evidente che la proposta del Ministro Schillaci di importazione e quindi sottrazione di infermieri da Stati che sono in condizioni peggiori delle nostre nel rapporto infermieri/cittadini e infermieri/medici contraddice il fatto che esportiamo infermieri laureati dopo averli formati a spese del nostro erario (considerati tra i migliori, se non i migliori) nei paesi del centro e nord Europa) è, quindi, il frutto della mancanza di scelte strategiche di lungo respiro.

Una non scelta quindi, di cui il presunto superamento del vincolo dell’esclusività, perfetto specchietto per le allodole, ne è la rappresentazione plastica: i dirigenti medici e sanitari si fanno pagare il mantenimento dell’esclusività con significative indennità economiche e il diritto alla libera professione intra moenia, mentre agli infermieri si propone di superare momentaneamente l’esclusività per arrotondare, se si riesce, il magro stipendio con qualche ora prestata in RSA.

Il centrosinistra, nell’importante stagione delle riforme nel primo Governo Prodi, è riuscito a far approvare all’unanimità in Parlamento le leggi che non solo hanno rotto le catene della subalternità e dell’ausiliarietà della professione infermieristica e delle altre professioni sanitarie, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione di ostetrica, ma hanno anche permesso di dar corso alla loro evoluzione formativa e ordinamentale che è funzionale all’altra evoluzione, quella scientifica, tecnologica e dell’organizzazione del lavoro.

L’obiettivo? Rispondere ai bisogni di salute vecchi e nuovi con una capacità professionale ed umana “olistica”. Proprio per il ruolo che abbiamo svolto nella più grande innovazione che mai si sia realizzata in un comparto professionale quale quello della salute, il PD in questa e nelle precedenti legislature ha continuato a lavorare sul processo riformatore della professione infermieristica, con l’obiettivo di valorizzarla sempre di più per gratificare i professionisti in servizio e renderla una vera opzione di lavoro per le nuove generazioni.

Si tratta di provvedimenti che delineano il riordino della formazione universitaria, “normalizzando” la laurea magistrale sinora relegata solo alle funzioni didattiche e gestionali; istituendo specifici indirizzi clinici e specialistici; ampliando il numero dei docenti universitari espressione della professione infermieristica; valorizzando i docenti dipendenti del SSN e potenziando la capacità del sistema formativo universitario in convenzione con il SSN in grado di formare il reale fabbisogno annuo di infermieri.

Così come si propone una carriera per incarichi professionali e gestionali sino a quelli di elevata qualificazione che tengano conto dell’acquisizione di competenze avanzate, specialistiche e, ovviamente, ulteriore formazione post laurea abilitante e, soprattutto, i nuovi indirizzi clinici e specialistici derivanti dalla riforma della laurea magistrale in scienze infermieristiche.

Ma come ho già accennato in alcuni interventi su questo quotidiano – che ringrazio per l’attenzione – e come spiegherò nei successivi, descrivendo le altre proposte di legge in materia, la proposta del PD è organica, complessa, articolata ma soprattutto strategica per avviare a soluzione la questione infermieristica.

Mi auguro che la Commissione affari Sociali possa calendarizzarle nel più breve tempo possibile e avviare il conseguente iter legislativo; in tal senso, mi auguro altresì che con la presentazione di proposte anche della maggioranza si possa giungere a testi unificati frutto della massima condivisione parlamentare possibile, come furono le precedenti leggi 42/99, 251/00, 43/06 perché su questa questione non ci possono essere né bandierine politiche né divisioni ideologiche.

Ilenia Malavasi, Deputato Partito Democratico

Leggi anche:

Passati 100 anni dalla nascita della formazione infermieristica. FNOPI: “è ora di cambiare rotta”.

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