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L’infermiere Massimiliano Strappetti nominato assistente personale di Papa Bergoglio.

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Papa Franscesco Bergoglio ha nominato suo assistente personale un Infermiere. Si tratta di Massimiliano Strappetti, che ha contribuito a salvargli la vita.

Il Papa ha nominato Massimiliano Strappetti, 53 anni, suo “assistente sanitario personale”. Infermiere coordinatore della direzione di Sanità ed igiene del Vaticano.

Da questa settimana Strappetti entra dunque a Santa Marta per occuparsi a tempo pieno del Pontefice. Ne ha dato notizia Famiglia Cristiana.

È la prima volta che si registra una nomina del genere perché finora una nomina formale c’era solo nel caso del medico personale del Pontefice, oggi il professor Roberto Bernabei.

La stima che nutre nei confronti di Strappetti il Papa l’aveva espressa un anno fa in un’intervista all’emittente spagnola Radio Cobe: «Mi ha salvato la vita un infermiere. Un uomo con molta esperienza», disse riferendosi all’intervento al colon di un anno fa. Francesco aveva voluto sottolineare gli effetti di un’intuizione che lo ha portato ad affrontare l’intervento per la stenosi diverticolare sintomatica del colon. Un suggerimento sulla base dell’analisi dei sintomi che è stato decisivo nell’indurre il Papa a sottoporsi a quell’operazione, compiuta con successo al Policlinico, Agostino Gemelli di Roma, dal chirurgo Sergio Alfieri, nella quale venne deciso in corsa, in sala operatoria, il cambio di tecnica: passando da quella laparoscopica, con piccoli fori, a quella tradizionale con il taglio.

«È la seconda volta nella mia vita che un infermiere mi salva la vita: la prima è stata nell’anno ’57», aggiunse il Papa, alludendo a quando, a 21 anni, gli venne asportata una parte del polmone destro e una seminarista italiana, infermiera in Argentina, si oppose alla medicazione prevista.

A far da angelo custode al Papa prima, e dopo quell’intervento, Massimiliano Strappetti.

Gentile, appassionato del suo lavoro, riservatissimo, nei corridoi del Vaticano in molti, un anno fa, riconobberoin lui l’infermiere lodato dal Papa. Propro lui era apparso accanto al Pontefice nella prima uscita pubblica, all’Angelus dell’11 luglio, assieme ai pazienti del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli.

In questi ultimi mesi, a causa del ginocchio dolorante, il Papa ha dovuto rallentare la sua agenda e muoversi con la sedia a rotelle anche per le udienze: «Non credo che io possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima – aveva confidato qualche giorno fa ai giornalisti nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Canada -. Credo che alla mia età e con questa limitazione – ha detto con riferimento al dolore al ginocchio – devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa. O, al contrario, pensare alla possibilità di farmi da parte». Opzione, quest’ultima, che al momento però non ha preso in considerazione. Strappetti, per il Papa, rappresenta anche quella categoria di sanitari che maggiormente sono vicini ai pazienti, gli infermieri appunto. Sono coloro che hanno maggiori rapporti con il paziente ed è per questo che Francesco, soprattutto dopo la pandemia del Covid, li cita ed elogia spesso.

L’infermiere scelto oggi dal Papa come assistente personale è molto apprezzato in Vaticano per la sua professionalità, la sua riservatezza e la dedizione agli ultimi. 53 anni, padre e marito affettuoso, descritto da chi lo conosce come generoso e dedito agli altri anche al di fuori del suo lavoro. Collabora infatti con l’Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, per alleviare le sofferenze dei tanti senzatetto che gravitano attorno al Vaticano. È arrivato a lavorare al fianco del Papa dopo un percorso professionale che lo aveva visto nel 1994 muovere i primi passi all’ospedale Gemelli di Roma, anche nel delicato reparto di rianimazione. È la prima volta che l’infermiere del Papa ha un «volto». Tanti gli operatori sanitari che sono stati accanto ai Pontefici, soprattutto a Giovanni Paolo II che negli ultimi anni del pontificato aveva un continuo bisogno di cure specializzate.

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