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La differenza tra Infermiere e OSS? Semplice, il primo è inquadrato come impiegato, il secondo come operaio.

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Massimiliano, Infermiere: “Qual è la differenza tra Infermiere e OSS? Semplice, il primo è inquadrato come impiegato, il secondo come operaio”.

Spettabile redazione di AssoCareNews.it,

sono Massimiliano Gentile, sono Infermiere da 15 anni! Volevo fare un po’ di chiarezza, dopo le varie letture di questi giorni riguardo all’OSS/OSSS, per tutti coloro che ancora non conoscono (o fanno finta di non conoscere) la differenza sostanziale tra OSS (OSSS) ed INFERMIERE.

Per divenire OSS bisogna essere diplomati (scuola media superiore, dapprima bastava il diploma di media inferiore) accedere, pagando una retta, ad un corso (non universitario) della durata di 1 anno, forse in futuro lo si porterà a 2 anni (dapprima 6mesi!). Una volta svolto tale corso, avranno l’abilitazione, mediante un attestato, a poter operare presso RSA, nosocomi pubblici e privati, ecc. svolgendo le mansioni igienico-domestico-alberghiere (compito prettamente ed esclusivo loro!)

Assai diverso è l’iter che riguarda la qualifica di INFERMIERE!

Si accede mediante il diploma di scuola media superiore al corso di laurea triennale (medicina e chirurgia), concluso il quale, dopo aver sostenuto l’esame di stato abilitante alla professione, la discussione della tesi di laurea e l’iscrizione obbligatoria all’OPI (ORDINE delle PROFESSIONI INFERMIERISTICHE) si ha l’abilitazione a poter esercitare la professione. Non finisce qui, perché per legge, come i medici, dobbiamo tenerci aggiornati fino al pensionamento, mediante corsi di aggiornamento ECM (Educazione Continua in Medicina).

Ci si può riferire all’infermiere con l’appellativo dottore o semplicemente infermiere! Tengo a sottolineare ciò, perché ancor oggi molti mass media, SBAGLIANDO, si rivolgono a noi con appellativi che in Italia non esistono, esempio paramedico (questa ha una accezione come voler marcare una subalternità nei confronti dei medici, che per legge non esiste!). Il paramedico, in realtà è un “laico” (non per forza un sanitario!) istruito ed addestrato da personale infermieristico e medico che si occupa di primo soccorso e a secondo dell’iter, pratiche più invasive ed avanzate, non richiede laurea universitaria, bensì di un corso della durata che varia dai 4 mesi ai 4 anni, non sono quindi dei dottori ed esistono solo in America, Inghilterra, Australia, non in Europa!

Il percorso accademico/universitario dell’INFERMIERE non si conclude con la laurea triennale. Per chi volesse può continuare iscrivendosi al master di Iº Livello della durata di 1 anno, al corso di laurea specialistica (magistrale) della durata di 2 anni, al master di 2º livello della durata di 1 anno, e come ricercatore della durata di 3 anni! Sommando tutto ciò e considerando solo l’iscrizione ad un solo master per livello (molti hanno svolto più di un master) l’iter formativo infermieristico vanta di una lunga preparazione di ben 10 anni universitari, uno degli iter formativi più lunghi!!!

Solo questo basta a sottolineare la differenza tra gli INFERMIERI DOTTORI e il resto del comparto sanità che ci vede ancor oggi condividerlo con le varie maestranze come gli ascensoristi, giardinieri, idraulici, elettricisti, e operatori sanitari (non dottori) quali OTA, OSS (OSSS), portantini, ausiliari ecc ecc!

Qualcosa non va, non trovate?

Il giuslavorista afferma che l’infermiere è un un alternanza tra pubblico ufficiale/incaricato di pubblico servizio, mentre il lavoro che deve svolgere è meramente di natura intellettuale (almeno al 90%!). Inoltre ha responsabilità sia civile che penale sul reparto, soprattutto la notte, quando il medico è chiamato a svolgere, più per consuetudine, un lavoro on demand (a chiamata, quindi può disporre del tempo come vuole anche dormendo, basti che stazioni nel nosocomio!).

Per fare un esempio molto banale, ma che rende, se nella terapia medica c’è scritto di somministrare 25 UI di insulina rapida ad un paziente diabetico, che presenta un valore misurato pari a 32 mg/DL (quindi molto basso paragonato al range normale di 70-110mg/DL), e si dovesse procedere comunque alla somministrazione, (come mero esecutore alle dipendenze mediche), in caso di decesso, chi verrebbe incriminato di omicidio sarebbe proprio l’infermiere, perché essendo dottore laureato, deve avere competenze tecniche relazionali scientifiche che gli permettano di poter intervenire con decisione e autonomia propria, affinché non somministri il farmaco così da evitare al paziente una sorte infausta!

Citato ciò, sembra emergere un errore di inquadramento e di applicazione della legge, una lacuna tutta Italiana! Ovvero gli infermieri come gli OSS sono inquadrati come impiegati (nei nosocomi pubblici e privati) o operai (nelle RSA), difatti percepiscono lo stesso stipendio!!!

Per legge l’impiegato è colui che esegue un lavoro senza autonomia propria e senza potere decisionale!
Quindi si rende evidente che la strada giusta da percorrere è quella, in primis, di uscire fuori dal comparto e come i medici averne uno tutto nostro, in secundis l’inquadramento giusto, ovvero non come impiegati/operai, ma come QUADRI (un Quadro in Italia, percepisce uno stipendio medio paragonato al livello di responsabilità civile e penale, pari a 2.450€), l’anello di congiunzione tra l’impiegato (OSS subalterno all’infermiere, per legge!) e il dirigente (medico).

Solo così non ci sarebbero più diatribe di alcun genere! Ognuno rispettando i propri ruoli e le proprie competenze, i propri profili professionali e deontologici!

Per chi volesse approfondire ho creato un Podcast gratuito “infermieri informati”.

Massimiliano Gentili, Infermiere

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