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venerdì, Giugno 2, 2023
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Infermieri: in Europa fino a 4000 euro al mese, perché in Italia lo stipendio è da operai?

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E’ la provocazione lanciata da Antonio De Palma, presidente del sindacato infermieristico Nursing Up. In Europa un Infermieri guadagnano fino a tre volte dell’Italia, come mai questa disparità?

Gli Infermieri italiani sono tra i più pagati nei i Paesi europei, tranne che in Italia. Come mai questa disparità di trattamenti economici? Se lo chiede Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up. “Bisogna valorizzare i nostri infermieri, categoria sottopagata rispetto al resto d’Europa. Il paradosso è che noi abbiamo la più alta professionalità ma dalla Germania ci chiedono infermieri, al punto che siamo stati costretti a fare accordi con delle agenzie interinali tedesche”.

“I nostri infermieri vogliono scappare dall’Italia, anche perché i colleghi degli altri Paesi guadagnano tre volte tanto. Tutto questo grida vendetta”. Lo ha detto il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, Antonio De Palma, intervistato dall’agenzia Dire oggi a Roma in occasione del ‘Primo Symposium Nursing Up‘. A livello contrattuale – ha proseguito De Palma – abbiamo chiesto di strutturare gli infermieri utilizzando lo stesso
archetipo contrattuale che ha la dirigenza, perché ormai i tempi sono maturi, essendo gli infermieri professionisti laureati come tutte le altre professioni sanitarie, calando nel contratto degli infermieri lo stesso archetipo contrattuale della dirigenza”.

Nursing Up ha chiesto quindi esplicitamente di rivedere il sistema delle anzianità delle fasce economiche, che “non funziona – ha sottolineato il presidente degli infermieri – individuando una indennità di valorizzazione della qualità e dell’assistenza, che ogni anno deve rivedere gli stipendi degli infermieri integrati, come è giusto che sia. E non semplicemente perché si tratta di anzianità di servizio, ma perché con l’anzianità di servizio discende che quell’infermiere avrà uniformato il proprio agire e il proprio operare alle esigenze dell’azienda presso la quale presta servizio, avrà applicato quei modelli organizzativi, si sarà messo a disposizione, avrà acquisito una competenza superiore che prima non aveva. Ebbene: questa competenza va valorizzata e ogni anno la contrattazione aziendale deve incrementare lo stipendio dei professionisti sanitari in funzione della loro maggiore qualificazione. Attività di servizio non significa solo anzianità intesa come età anagrafica, ma acquisizione di
maggiori competenze- ha concluso De Palma- in favore delle aziende sanitarie presso le quali si presta servizio”.

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