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Infermieri Firenze Pistoia: è caos sulle PEC.

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Infermieri a Firenze e Pistoia: è caos sulla questione PEC. Tra attivazioni al rilento e reintegri lampo sono in molti a protestare. E sono i cittadini a rischiare di pagare.

Infermieri a Firenze e Pistoia in subbuglio dopo la sospensione degli ultimi giorni di 96 colleghi da parte dell’ente presieduto da Danilo Massai.

L’applicazione della legge ha fatto scatenare i colleghi sui social ma non solo: c’è chi si è trovato a dover ricorrere in maniera documentata gridando all’errore da parte dell’ente.

Oltre le opinioni è sicuramente da considerarsi una mossa coraggiosa e pionieristica.

Infatti si tratta dell’unico caso fra tutti gli ordini provinciali infermieristici, delle professioni sanitarie, dei medici e delle ostetriche, ad attuare in maniera così rigida la normativa.

Caos attivazioni e reintegri lampo.

Prossimi alle elezioni autunnali dello scorso anno, l’OPI si era reso disponibile all’attivazione gratuita delle PEC, servizio a cui hanno fatto richiesta migliaia di iscritti.

Inspiegabilmente però il servizio non si era dimostrato all’altezza di elaborare una mole così ampia di richieste, fra ritardi e difficoltà informatiche. Con notevoli disagi.

Alcuni iscritti interessati hanno dovuto interscambiare molte mail con la segreteria prima di riuscire nell’attivazione, anche a mesi di distanza dalla prima richiesta.

Poi, negli ultimi giorni, le sospensioni.

Ci giunge però la conferma di decine di reintegri lampo avvenuti in queste ore. Insomma, i colleghi sono stati sospesi per alcune ore. Era dunque così necessario?

La maggior parte dei colleghi coinvolti però al momento non può esercitare e c’è chi si è trovato in ferie aziendali obbligate.

Sospensione obbligata e danno alle Aziende sanitarie.

La sospensione è certamente un atto obbligatorio per legge, ma per molti è risultato peculiare il momento in cui si è scelto, all’improvviso, di attuare la normativa: proprio nel periodo estivo.

Le Aziende sanitarie pubbliche (AOU Careggi e AUSL Toscana Centro sicuramente, forse anche Meyer) e private (Cliniche private, centri di analisi e RSA) sono in quel periodo dell’anno in cui devono garantire le ferie estive. Insomma, il momento peggiore per trovarsi decine di professionisti sospesi.

Come anche ammesso da Paolo Zoppi, direttore del dipartimento infermieristico ostetrico dell’AUSL TC, che ha così dichiarato a La Nazione “Siamo in difficoltà sempre, ora in particolare che ci troviamo in mezzo al periodo delle ferie e con la delibera regionale che prevede la copertura di turni nelle Rsa”.

Cittadini sotto scacco.

A pagare lo scotto di questa pessima coincidenza di tempi potevano essere i cittadini.

La sospensione di quasi 100 infermieri poteva inevitabilmente portare le organizzazioni in sofferenza, con conseguenti ricadute sull’erogazione di servizi.

Secondo quanto appreso, gli infermieri sospesi sono impiegati in ambulatori, medicine, chirurgie e sale operatorie, pronto soccorso ed emergenza territoriale, strutture residenziali.

È evidente come meno personale non possa erogare lo stesso servizio di un organico più completo ed il rischio per il cittadino è stato quello di perdere qualità e accessibilità ai servizi.

Le organizzazioni sanitarie hanno per il momento ben saputo gestire le difficoltà, riuscendo a garantire la normale funzionalità del servizio sanitario.

Uno scenario non scontato e che testimonia ancora una volta le capacità manageriali volte sempre alla tutela del cittadini e dei suoi bisogni di salute.

Una bella mossa di scacchi?

L’applicazione a metà luglio di una norma in vigore dal 2020 da parte dell’ente preposto è una mossa sacrosanta.

Anche se la normativa, come apprendiamo, poteva essere applicata entro il 31 dicembre 2021, evitando quindi il periodo delle ferie del personale.

Adesso i colleghi stanno facendo doppi turni per coprire le sospensioni.

Ma del resto le leggi sono fatte per essere rispettate e portare ordine.

“Gli scacchi sono una questione di tempismo. Non è sufficiente giocare la mossa giusta, devi anche giocarla al momento giusto” diceva il campione Bobby Fischer.

Ecco quindi che il momento giusto permette alla norma di tentare di portare l’Ordine dentro le Aziende.

Si vocifera che si voglia attivare a breve le sospensioni per gli infermieri che non si siano ancora vaccinati. Occhio dunque al calendario, con i bookmakers che puntano su ferragosto, il ponte di Ognissanti o Natale.

Leggi anche:

Infermieri sospesi a Firenze: non hanno la PEC. Nursind contro l’OPI.

Infermieri senza PEC: OPI Fi Pt sospende 96 iscritti. Massai: Non sarei voluto arrivare a questo.

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