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Infermieri e OSS servono come il pane nelle Carceri italiane, ma non vengono assunti.

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Sos Poggioreale, 30 infermieri per 2mila detenuti. Gli Operatori Socio Sanitari incontrano Cartabia: “Assumici”. Ance gli Infermieri scendono in campo: “noi indispensabili come il pane”.

Sos Poggioreale, 30 infermieri per 2mila detenuti. Gli Oss incontrano Cartabia: “Assumici”
Servirebbero come l’aria, considerata la continua e costante emergenza sanitaria che sta caratterizzando da anni le condizioni delle carceri italiane. C’è la loro disponibilità, quella delle Asl e delle amministrazioni penitenziarie ma lo Stato non li ha ancora stabilizzati. E per ora sono sospesi dal servizio, di fatto sono disoccupati. Stiamo parlando dei 1.500 Operatori socio sanitari (Oss) assunti dalla Protezione civile tramite l’ordinanza numero 665 del 22 aprile 2020. E’ quanto scrive Andrea Aversa su Il Riformista.

Mille dovrebbero essere impiegati nelle carceri, 500 nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa). Per questo motivo una loro delegazione composta da due persone, insieme a Maurizio Turco e Irene Testa rispettivamente Segretario e Tesoriere del Partito Radicale, sarà ricevuta oggi dal Ministro di Grazia e Giustizia Marta Cartabia. L’incontro avverrà nel pomeriggio, presso la sede del ministero in via Arenula. «Il ministro ha mostrato subito sensibilità rispetto all’argomento – ha affermato Testa – Stiamo portando avanti questa battaglia da mesi perché il tema è fondamentale e allo stesso tempo grottesco: è possibile che la burocrazia impedisca allo Stato di assumere risorse che sarebbero importantissime per garantire un minimo il diritto alla salute ai detenuti?».

Dunque, la burocrazia come nemica dello Stato di diritto. Perché? A quanto pare la procedura di assunzione sarebbe stata fermata a causa di un rimpallo di responsabilità provocato da tre ministeri: quello della giustizia, appunto, quello del lavoro e quello della sanità. Anche alle carceri napoletane e campane gli Oss servono con grande urgenza. «Durante la nostra ultima visita fatta presso il carcere di Poggioreale (lo scorso 15 luglio, ndr) – ha spiegato Testa – la direzione e l’amministrazione del penitenziario hanno chiaramente dichiarato di avere un estremo bisogno di tali risorse». In particolare a Poggioreale vi sono più di 2000 detenuti. Gli agenti della Polizia penitenziaria sono 800, il rapporto è di un poliziotto ogni 90 reclusi. In pratica ci sono interi padiglioni in cui la sorveglianza è diventata un miraggio. Gli infermieri sono 40 ma una decina di essi è risultata positiva al covid. Di conseguenza nella struttura sono stati disponibili soltanto 30 sanitari per 2000 detenuti. Si è trattato di una proporzione che avrebbe fatto impallidire chiunque. Tranne lo Stato italiano.

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